Groenlandia, l’effetto Trump fa vincere centrodestra e indipendentisti – Il Tempo

Effetto Trump sulle elezioni in Groenlandia. L’opposizione di centro-destra ha ottenuto una clamorosa vittoria alle elezioni legislative nel territorio danese ambito dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump mentre il sostegno al partito nazionalista Naleraq, favorevole all’indipendenza a breve termine è notevolmente aumentato. Il partito democratico, che si descrive come «social liberale» e punta all’indipendenza lungo un percorso più graduale, ha mantenuto un vantaggio insormontabile durante tutte le operazioni di spoglio dei voti, non ancora concluse, secondo quanto riporta l’emittente pubblica della Groenlandia KNR.

Il partito nazionalista Naleraq, il più convinto tra i partiti indipendentisti, si avvia nel frattempo a un punteggio elettorale «sbalorditivo». «Rispettiamo il risultato delle elezioni», ha detto a KNR il primo ministro uscente Mute Egede, che guida il partito di sinistra verde Inuit Ataqatigiit (IA). E il leader del partito Siumut, partner di coalizione dell’IA, ha ammesso la sconfitta. Poiché nessuno dei partiti è destinato a vincere la maggioranza dei 31 seggi in Parlamento, nei prossimi giorni si terranno i negoziati per formare una coalizione. Si prevede che il futuro governo delineerà una tempistica per il cammino verso l’indipendenza, sostenuta da un’ampia maggioranza dei 57mila abitanti della Groenlandia.
Il risultato elettorale in Groenlandia si inserisce nel solco della minaccia di Trump di togliere il controllo alla Danimarca. Il presidente americano, che ha promesso più volte di prendersi la Groenlandia «in un modo o nell’altro», ha cercato fino all’ultimo minuto di influenzare il voto dei 57.000 groenlandesi promettendo domenica scorsa di renderli «ricchi» entrando a far parte della «più grande Nazione del mondo, gli Stati Uniti d’America». La minaccia di Washington è stata al centro di un dibattito che ha toccato i temi normali di una contesa elettorale, dall’assistenza sanitaria all’istruzione e ai futuri legami con la Danimarca che controlla ancora la politica estera, di difesa e monetaria dell’isola. Gli abitanti della Groenlandia, di cui quasi il 90 percento sono Inuit, affermano di essere stanchi di essere trattati come cittadini di seconda classe dal loro ex potere coloniale, che accusano di aver storicamente soppresso la loro cultura, eseguito sterilizzazioni forzate e allontanato i bambini dalle loro famiglie.
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