“Grazie per le vostre preghiere”. Come cambia la vita del Santo padre – Il Tempo

Dopo oltre un mese di ricovero Papa Francesco, come preannunciato ieri dall’equipe dei medici del Gemellli che lo ha seguito nella degenza, ha lasciato il Policlinico e dopo una tappa imprevista a Santa Maria Maggiore ha fatto ritorno in Vaticano. La convalescenza a Casa Santa Marta sarà comunque lunga e per almeno due mesi il Papa dovrà limitare al massimo ogni sforzo.
Prima di tornare in Vaticano il Papa ha saluto la folla che dalle prime ore del mattino si era affollata nel piazzale sottostante le sue finestre, affacciandosi brevemente in carrozzina sul balcone della sua stanza e riapparendo così per la prima volta in pubblico dopo il ricovero dello scorso 14 febbraio. “Questa signora con i fiori gialli è brava”, sono state le prime parole di Francesco rivolte a una signora in attesa tra la folla che aveva un mazzo di fiori a lui dedicato. Il Papa, seduto sulla sedia a rotelle, ha sorriso, ringraziato e salutato i fedeli, facendo anche il gesto del pollice alzato. Il Papa ha poi lasciato il Gemelli a bordo di una 500 bianca che procedeva lentamente tra la folla con i finestrini chiusi.

Ma invece di tornare direttamente a Santa Marta il Papa ha chiesto di essere portato a Santa Maria Maggiore, tradizionale tappa al termine di ogni suo viaggio apostolico. Il Papa è sceso dalla sua auto per entrare in Basilica per un breve momento di preghiera, tra lo stupore di fedeli e turisti che non si attendevano l’arrivo di Bergoglio. A Santa Maria Maggiore Papa Francesco ha consegnato al Cardinale Makrickas dei fiori da porre davanti all’icona della Vergine Salus Populi Romani. Pochi minuti di raccoglimento e poi il trasferimento in Vaticano. Ma prima di rientrare nella sua residenza di Santa Marta Francesco si è concesso un ultimo fuoriprogramma. A qualche metro dalla Porta del Perugino la macchina bianca del Pontefice si è fermata e il Papa dalla portiera aperta ha salutato sulla via la signora Stefania che abita proprio davanti all’ingresso del Vaticano: “Come l’ho visto? Poveraccio, l’ho visto molto provato. Però non ha voluto salutare me, per carità”, ha spiegato un po’ imbarazzata ai cronisti subito dopo l’incontro. “Che ci siamo detti? Nulla. Gli ho solo detto: bentornato. È stato emozionante. Siamo felicissimi sia tornato. Adesso preghiamo tutti perché si riprenda”.

Nel testo dell’Angelus letto in San Pietro il Papa era invece tornato a pregare per la pace e aveva fatto un passaggio dedicato alla sua malattia. “In questo lungo tempo di ricovero, ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore, che vedo anche riflessa nella premura instancabile dei medici e degli operatori sanitari, così come nelle attenzioni e nelle speranze dei familiari degli ammalati. Questa pazienza fiduciosa, ancorata all’amore di Dio che non viene meno, è davvero necessaria alla nostra vita, soprattutto per affrontare le situazioni più difficili e dolorose”, ha spiegato ringraziando per le preghiera che gli sono state rivolte in queste settimane. “Con tanta pazienza e perseveranza state continuando a pregare per me: vi ringrazio tanto. Anch’io prego per voi. E insieme imploriamo che si ponga fine alle guerre e si faccia pace, specialmente nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo”, ha concluso.
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