“Gravi indizi e pericolo di reiterazione dei reati”. Non riconosciuta l’induzione indebita a Sala
“Il sistema corruttivo è rodato, remunerativo, e da difendere a oltranza”. Il giudice per le indagini preliminari di Milano, Mattia Fiorentini, motiva così l’accoglimento quasi totale della richiesta di arresto per sei indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica di Milano condizionata, secondo gli inquirenti, da pressioni e tangenti mascherate da consulenze e incarichi professionali privati. Nel provvedimento con cui ha disposto gli arresti domiciliari per l’ex assessore Giancarlo Tancredi, per il ceo di Coima Manfredi Catella, per Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra, rispettivamente presidente e componente della Commissione Paesaggio e per l’ex manager di J+S, Federico Pella, e ha ordinato il carcere per Andrea Bezziccheri, patron di Bluestone, non ha riconosciuto l’accusa di induzione indebita. Reato che i pm di Milano, nell’inchiesta sull’urbanistica, hanno contestato al sindaco Giuseppe Sala assieme a un falso e all’architetto Stefano Boeri per la vicenda del Pirellino.
“Come emerso in più frangenti – non da ultimo il tentativo di ottenere la promulgazione di una legge dello Stato (meglio conosciuto come decreto ‘salva Milano’) che legittimasse, attraverso interpretazioni autentiche ex post, le ortopedie linguistiche e tecniche poste alla base di titoli edilizi rivelatisi illegittimi, nonché gli inammissibili discostamenti da norme morfologiche cogenti – tutti i soggetti coinvolti – scrive il giudice nelle oltre 420 pagine dell’ordinanza – nello sviluppo edificatorio cittadino, che fossero professionisti, politici e imprenditori, erano a conoscenza del fatto che le regole edificatorie venivano abitualmente piegate per soddisfare gli interessi degli investitori”.
La notizia degli arresti è stata comunicata dal presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia e dalla presidente della sezione gip-gup Ezia Maccora informando che il gip, “ha emesso in data 30 luglio 2025 l’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, in particolare di custodia cautelare in carcere nei confronti di Andrea Bezziccheri e di arresti domiciliari nei confronti di Giuseppe Marinoni, Alessandro Scandurra, Giancarlo Tancredi, Pella Federico e Manfredi Catella”. L’ordinanza è “stata eseguita dalla Procura della Repubblica di Milano in data odierna”. Plurime sono “le incolpazioni formulate: di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio (art. 319 e 321 c.p.) nei confronti di tutti gli indagati; di false dichiarazioni su qualità personali (art. 496 c.p.) nei confronti di Marinoni, Scandurra, Tancredi; e di induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319 quater c.p.) nei confronti di Tancredi, Marinoni e Catella”.
L’impostazione accusatoria, esaminata “dal Giudice alla luce della documentazione prodotta dalle difese degli indagati e delle dichiarazioni acquisite a seguito degli interrogatori preventivi ex art. 291 comma 1 quater c.p., effettuati nella giornata del 23 luglio 2025, è stata validata dal Giudice quanto alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, con esclusione” di alcune condotte, ossia alcune ipotesi di corruzione contestate dai pm a Marinoni e l’induzione indebita imputata a Tancredi, Marinoni e Catella e per la quale sono indagati anche Sala e Boeri. “Quanto alle esigenze cautelari connesse al pericolo di reiterazione di reati il giudice ne ha ritenuto la sussistenza ed ha valutato che le stesse possano essere soddisfatte con le diverse misure cautelari applicate e sopra indicate”, conclude il Tribunale. Non erano già stati ritenuti sussistenti dal gip, prima degli interrogatori preventivi, i pericoli di fuga e inquinamento probatorio. icate”, conclude il Tribunale.
Il caso del Pirellino e il messaggio di Boeri – Atti dell’inchiesta c’è un messaggio dell’archistar che il 21 giugno 2023 scrive al primo cittadino: “Ciao Beppe. Scusa il disturbo su un tema che mi riguarda come prof. Davvero non avrei voluto farlo ma domani ho conferimento in Commissione Paesaggio dopo due bocciature su Progetto Bosco Verticale Porta Nuova. Ne ho parlato a lungo con Giancarlo (Tancredi, allora assessore), Mario e Malangone. Marinoni sta sbagliando nel chiederci variazioni che non c’entrano nelle competenze della commissione. E non solo con noi. Se insiste rischiano rottura e ricorso Tar e Catella (Manfredi, l’immobiliarista di Coima) che va sui giornali. Ho suggerito di spostare conferimento. Scusa, ultima cosa crearti problemi ma prendilo come warning per domani. Ciao”.
Sala risponde in giornata che verificherà e il giorno dopo l’“allarme”, la Commissione, presieduta da Giuseppe Marinoni (per cui la procura aveva chiesto il carcere), dà un parere favorevole condizionato. Boeri quindi manda due vocali a Catella (che dopo i pareri negativi di marzo e maggio si era già lamentato con lo stesso Marinoni, ndr) spiegando che le obiezioni del presidente erano sparite completamente. Il 5 ottobre, poi, il progetto ottiene il parere favorevole: l’impatto “dei volumi” e “gravi incongruenze progettuali” si erano attenuate fino a sparire anche grazie, questa l’ipotesi dei pm Petruzzella, Filippini e Clerici – all’intervento dell’ormai ex assessore Giancarlo Tancredi.
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