Gran finale per 50 Best, Piazza Duomo di Alba guadagna sette posizioni
È stata una cerimonia in grande stile, quella organizzata a Torino dalla The World’s 50 Best Restaurant, la classifica dei migliori ristoranti al mondo, che per la prima volta ha annunciato il suo vincitore in Italia. Gli chef, vestiti da sera con al collo l’immancabile sciarpa rossa simbolo dell’evento, hanno sfilato tra le sale del Lingotto Fiere (decisamente un po’ fredde, ma evidentemente adatte al pubblico della “più grande edizione della 50 best di sempre” in termini numerici, come aveva spiegato il Direttore della manifestazione William Drew), per poi sedersi – insieme al grande pubblico di giornalisti internazionali e di voters, i votanti della classifica – nelle sale dell’Auditorium del Lingotto, per ascoltare le posizioni dalla 50 alla prima, annunciate in un countdown che ha lasciato la sala con il fiato sospeso.
Ad aprire la serata è stato John Elkann, amministratore delegato di Exor, che ha ringraziato i grandi promotori della prima 50 Best italiana, Massimo Bottura e l’imprenditore enologico Bruno Ceretto, assieme al governatore Alberto Cirio e al ministro Francesco Lollobrigida. A salire sul palco, poi, è stato proprio William Drew, che ha lodato la bellezza di Torino e del Piemonte, ringraziando per la calorosa ospitalità ricevuta. Dopo un’introduzione generale sulla classifica e i saluti ai chairman, è stato chiamato sul palco Cirio: «Torino – ha detto – è a metà strada tra Venezia e Montecarlo, come spiegò anni fa Bruno Ceretto al sindaco di New York». Dopo di lui, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha elogiato il Made in Italy e ha ricordato la candidatura della cucina italiana a Patrimonio Unesco.
Un inusualmente lungo blocco iniziale, quello della 50 Best torinese, che si è concluso con un video promozionale di Torino e che ha anticipato la parte più attesa della serata, la classifica dei migliori al mondo. Si parte dalla posizione 50, occupata dallo Jan di Monaco. Bene il primo italiano, Mauro Uliassi, che si piazza al 43esimo posto guadagnando sette posizioni rispetto allo scorso anno. Al 32esimo (era al 39 lo scorso anno) posto il padrone di casa, il piemontese di Piazza Duomo Enrico Crippa, preceduto al 31esimo posto (era al 51) da Le Calandre della famiglia Alajmo.
Grande sorpresa per Norbert Niederkofler, new entry italiana in posizione numero 20 con il suo Atelier Moessmer a Brunico. Perde qualche posizione Lido 84 di Riccardo Camanini, negli ultimi anni sempre il ristorante più alto in lista, e quest’anno fermo alla posizione numero 16.
Grande entusiasmo per la top ten, che parte con l’argentino Don Julio, e si ferma a metà con l’Icon Award, che viene vinto da Massimo Bottura e da sua moglie Lara Gilmore, che salgono sul palco dell’Auditorium per il discorso di ringraziamento accompagnati da una gigantesca ovazione del pubblico. Ovazione che torna per l’annuncio del numero uno al mondo di quest’anno, il vincitore di questa The World’s 50 best restaurant italiana, Maido a Lima. Il Perù torna dunque sul tetto gastronomico del mondo, e lo fa in una città che da sempre ama il paese andino, con una comunità attiva e numerosa che stanotte, certamente, festeggerà la sua gastronomia.
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