Marche

«Gli ho detto che ha sbagliato ma ho voluto fargli sentire la mia vicinanza»


MACERATA Luca Traini sabato pomeriggio ha partecipato a una partitella di calcetto insieme ad alcuni amici. A bordo campo c’era Alessandra Verni, la mamma di Pamela Mastropietro, la 18enne romana che nel 2018 era stata violentata, uccisa e fatta a pezzi dal nigeriano Innocent Oseghale. Proprio per vendicare l’omicidio, il “Lupo” – in libertà vigilata dallo scorso marzo – aveva messo in atto il suo folle raid razzista, ferendo a colpi di pistola sei persone di colore. Un tiro al bersaglio che sconvolse la città. 

 
Il racconto

 

Traini e Verni, per la prima volta, si sono incontrati, e la loro presenza, come prevedibile, non è passata inosservata. «Mi trovavo a Macerata per altri motivi e ho saputo che Traini stava facendo una partita di calcetto per festeggiare il suo compleanno – racconta la donna -.

Domani (oggi, ndr) compie 36 anni. Non sapeva della mia presenza, è stato sorpreso e molto contento. Abbiamo parlato brevemente. Lui sa benissimo che non ho mai approvato il suo gesto, perché la violenza non si combatte con la violenza. Ma da mamma gli ho fatto sentire tutta la mia vicinanza. È un bravo ragazzo, anche fuori dal carcere sta portando avanti il suo percorso di reinserimento in maniera impeccabile». 

La visita 

La madre di Pamela nella stessa giornata si era recata in via Spalato, nel luogo del delitto, e – come le era stato segnalato alcuni giorni fa – ha trovato danneggiata l’installazione dedicata a sua figlia, allestita nel giardinetto davanti alla casa dell’orrore. La donna, lunedì scorso, aveva messo al corrente il Comune della situazione. «Ho inviato una email al sindaco Parcaroli – racconta Verni -, alla segreteria, alla vicesindaca D’Alessandro e a qualche assessore, ma non ho ricevuto risposte. E allora mi chiedo: a cosa serve organizzare eventi commemorativi se poi quanto creato viene distrutto e a nessuno sembra importare? È fondamentale ricordare le persone e le storie che ci hanno toccato, ma sembra che il nostro impegno venga sprecato. È tempo di riflettere su quanto valore diamo alla memoria e alla dignità delle vittime». Nella mail la madre di Pamela aveva fatto presente che «l’installazione commemorativa in via Spalato, realizzata dalla precedente amministrazione, è nuovamente distrutta ed è in uno stato di degrado. Credo sia importante per la comunità di Macerata e per la memoria di Pamela intervenire affinché venga ripristinata o, se necessario, sostituita con una nuova che possa onorare dignitosamente la sua memoria». Ora Alessandra Verni chiede anche massima attenzione nei confronti della misteriosa aggressione subita da una giovane all’alba dello scorso 27 giugno nella zona di piazza Garibaldi, nel centro di Macerata. La vittima era stata soccorsa in strada con ecchimosi sul corpo e la polizia sta cercando un extracomunitario che era con lei. C’è anche il sospetto della violenza sessuale. «Sono rimasta molto colpita dalla notizia dell’aggressione – sottolinea la madre di Pamela -. Spero che gli autori vengano trovati il prima possibile. Dopo quanto accaduto a mia figlia non possiamo correre il rischio di un’altra tragedia».




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