Piemonte

Gli atleti del Chivasso Rugby Onlus (CROn) a Pamplona per il Campionato Mondiale di Rugby Mixed Ability

CHIVASSO – Manca sempre meno all’IMART – International Mixed Ability Rugby Tournament 2025, il torneo mondiale che celebra l’inclusione attraverso il rugby che si svolgerà a Pamplona dal 22 al 27 giugno.

A partecipare e a rappresentare l’Italia ci sarà anche una delegazione del Chivasso Rugby Onlus (CROn) che partirà per prendere parte al suo quarto Campionato Mondiale di Rugby Mixed Ability.

Chivasso Rugby Onlus  è la prima squadra di rugby mixed ability in Italia. Fondata nel 2009, la squadra, costruita su valori di rispetto, pari opportunità e passione autentica, sarà tra le protagoniste di questa nuova edizione, accanto a formazioni provenienti da ogni parte del mondo.

Gli atleti andranno a comporre la squadra dell’Italia Club Ovest insieme a giocatori di Alessandria e Parabiago, mentre le atlete faranno parte della squadra femminile delle Harlequeens al fianco di giocatrici di Roma, Padova, Brescia, Volvera, Torino, Alessandria e Parabiago.

In Spagna a rappresentare l’Italia ci sarà anche un’altra squadra maschile, l’Italia Club Est, con atleti di Padova e Brescia.

Pochi giorni fa, la delegazione – insieme alle atlete delle Harlequeens e ai rappresentanti di IMAS – è stata accolta ufficialmente dal Comune di Torino, ricevendo l’incoraggiamento delle istituzioni. E non sono mancati neanche gli auguri e l’incoraggiamento di Martín Leandro Castrogiovanni, ex rugbista e terzo giocatore a raggiungere le cento presenze nella nazionale italiana.

Il rugby inclusivo

Dal 2010 il Chivasso Rugby Onlus (CROn) rappresenta una realtà importate per il territorio – sebbene non abbia ancora una sua sede – che porta il rugby dove nessuno immaginava potesse arrivare: tra le persone, le differenze, le fragilità, i sogni.

Il nostro impegno è quello di diffondere il modello inclusivo Mixed Ability e di permettere ai giocatori con differenti abilità di giocare a rugby. Il rugby Mixed Ability, infatti, è rugby vero, giocato secondo le regole ufficiali, da persone con e senza disabilità. Non si tratta di sport adattato: è uno spazio inclusivo dove ognuno partecipa da pari, secondo le proprie possibilità, senza distinzioni.

Nel Mixed Ability Rugby, non si gioca “per” le persone con disabilità, ma “con” loro. Non ci sono categorie protette, ma una sola squadra. La vera sfida è culturale: mettere tutti nelle condizioni di partecipare.

Il club di Chivasso è stato il primo in Italia a costruire un’intera realtà intorno a questo modello. Abbiamo partecipato agli IMART (mondiali Mixed Ability Rugby) di Bradford e Vitoria, collaboriamo con scuole, servizi educativi, federazioni, e promuoviamo percorsi di sensibilizzazione.

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