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Giustizia, Nordio: in Senato litania petulante. Il voto e destra in piazza per il referendum

Mentre prosegue nell’aula del Senato la discussione del ddl costituzionale per la riforma della giustizia (il voto è atteso per domani, giovedì 30 ottobre), la mobilitazione per il referendum entra nel vivo e la maggioranza si organizza. “Noi saremo i primi a promuoverlo perché vogliamo che i cittadini si pronuncino – fa sapere il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri di Forza Italia La Costituzione prevede che il referendum costituzionale possa essere richiesto da un quinto dei parlamentari ed è quello che faremo come centrodestra. La giustizia deve funzionare meglio e la riforma costituzionale è un avvio”.

Nordio: da opposizioni solita litania petulante

Il voto di domani al Senato chiude l’iter parlamentare della riforma. Intanto, in aula oggi gli animi si sono scaldati. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio non è intervenuto in replica a nome del governo al termine della discussione generale sulla separazione delle carriere dei magistrati. Dai banchi delle opposizioni si sono alzate voci di protesta. “Aspettiamo domani le dichiarazioni di voto e la conclusione. Avevo già dato risposte preventive in varie interviste, visto che le osservazioni di oggi sono state la solita litania petulante”, commenta il Guardasigilli.

La battaglia delle opposizioni non si ferma. Il Pd e M5S si mobiliteranno per promuovere il referendum costituzionale sulla riforma sulla separazione delle carriere, spiegano i capigruppo alla Camera Chiara Braga e Riccardo Ricciardi, interpellati in merito al termine della conferenza dei capigruppo. “Credo che insieme alle altre forze di opposizione” da sempre “contrarie alla riforma saremo attivati per promuovere il referendum”, sottolinea Braga. Lo stesso farà Avs, come spiega Angelo Bonelli: “La riforma della giustizia del governo Meloni crea solo impunità. Vogliono mettere sotto controllo la magistratura ma non affrontano la lentezza del processo civile e penale. Per questo noi chiederemo il referendum e siamo convinti che i no vinceranno”.

Le due piazze della destra domani

La approvazione definitiva di domani sarà dedicata a Silvio Berlusconi, “una delle tante vittime della malagiustizia. Alle 12 saluteremo l’approvazione definitiva della riforma costituzionale in piazza Navona – continua Gasparri – D’altra parte, l’uso politico della giustizia è stato un cancro di questo Paese e ancora prosegue, anche sotto forma di ‘non uso’. Un esempio: mi auguro che a Venezia qualcuno perseguiti i comunisti che sono andati a impedire a un esponente della sinistra, Fiano, di parlare solo perché ebreo. L’antisemitismo sta diventando allarmante. Per questo ho aderito alla manifestazione contro l’antisemitismo che si terrà domani a Roma, alle 19, in Piazza Santi Apostoli, su iniziativa di alcune associazioni”. Il gruppo di FdI subito dopo si ritroverà in San Luigi dei Francesi e anche la Lega spiega che è pronta a festeggiare anche fuori dal palazzo.

Tornando alla riforma, aggiunge Gasparri, “prevede la separazione delle carriere, per cui un conto sarà il magistrato dell’accusa, altro conto il giudice, e si interverrà sul Csm, che attualmente si occupa delle nomine sulla base delle correnti, dando luogo a scandali come il famoso caso Palamara. Si passerà quindi al sorteggio tra persone qualificate, nella speranza che così si possa porre fine al mercimonio delle carriere”.

Nordio risponde a La Russa sulla riforma: “Valeva un candelabro”

Approvata la riforma, si penserà poi al referendum sulla separazione delle carriere dei magistrati. “Meloni per quanto ne so io è assolutamente contraria a legare il proprio consenso a qualsivoglia referendum. Il referendum sarà sulla materia” che verrà proposta “non è sul governo nè sulla magistratura”, dice il presidente del Senato Ignazio La Russa interpellato dai giornalisti all’uscita di palazzo Madama. Dunque il governo andrà avanti? “Certo – replica – Io sono molto solidale con l’azione che il governo sta facendo per provare a modificare il mondo della giustizia in senso positivo e sono convinto che anche molti magistrati possano essere d’accordo. Per quanto attiene la separazione delle carriere dei magistrati il numero di coloro che normalmente passa da una funzione all’altra – dopo che stabilimmo la separazione delle funzioni – è modesto. Gli danno tutti, sia il governo che i magistrati, troppa importanza a questa modifica su cui ho detto che sono d’accordo ma che il gioco non vale la candela”, conclude La Russa. “Valeva un candelabro”, gli risponde ora Nordio.

Pera attacca i magistrati

Attacca i magistrati Marcello Pera, senatore di Fratelli d’Italia. Per l’ex presidente di palazzo Madama, l’Anm sta compiendo un disastro “minando la fiducia” dei cittadini nella giustizia e il Pd è gregario perché “trascinati ieri da Landini e oggi da Parodi” ma senza “una politica propria” e dunque “a rimorchio”.


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