Giunta Salis, la sindaca prende tempo: “Due settimane, la squadra deve essere solida”
Genova. C’è chi diceva che la giunta Salis sarebbe stata pronta a metà della prossima settimana, forse addirittura entro il weekend. Indiscrezioni non senza un fondamento, a dire il vero.
La neo sindaca di Genova, infatti, ha già in testa gran parte di quella che sarà la sua squadra, a iniziare dal vicesindaco Alessandro Terrile, non a caso già con lei in ufficio a Tursi, oggi, dopo l’insediamento.
Tuttavia oggi Silvia Salis è parsa più cauta che mai su tempi e criteri: “Confermo che ci vorranno due settimane, non chissà quanto tempo ma quello necessario per riuscire ad avere una squadra più solida possibile, perché le sfide sono tante e articolate”.
Lo ha detto durante l’inaugurazione del Che Festival di Music For Peace, il primo impegno pubblico da eletta – salutato dai cittadini con applausi, richieste di selfie e strette di mano – e alla fine di un giro di consultazioni informali con alcune figure di riferimento, in veste di consiglieri politici. Esponenti della vecchia guardia e non solo, genovesi e non genovesi che, a quanto sembra, l’avrebbero persuasa a non forzare la mano con i partiti.
Non serve essere statisti particolarmente raffinati per capire che di fronte ad alcune tensioni tra le forze della coalizione non è possibile tracciare una riga, salvo rischiare di trovarsi – alla prima delibera critica o alla prima votazione in aula – senza una maggioranza robusta.
E le tensioni, come visto nei giorni scorsi, esistono. A proposito, oggi si è tenuta una riunione di confronto interno ad Avs dove non sono mancate le rivendicazioni. Non è un segreto che, a oggi, il nodo per Silvia Salis sia dover decidere due tra almeno il dopppio di figure all’interno di quella lista. Tenendo in considerazione sia il genere sia il peso in termini di preferenze ottenute. Abbiamo già scritto come in ballo ci siano soprattutto Francesca Ghio – recordwoman nei rossoverdi – e Francesca Coppola – con cui Salis si è da subito trovata in sintonia – ma anche Lorenzo Garzarelli e Emilio Robotti (l’unico fra i quattro in quota Sinistra Italiana) non vogliono uscire dal campo.
Nel frattempo l’altro “lodo” è quello del Pd. I dem restano in attesa e lasciano lavorare la sindaca – che non ha ancora formalmente incontrato le liste per discutere di giunta – ma con il 30% di preferenze sfiorate hanno già fatto capire di non poter accettare di avere meno di cinque assessori e la presidenza del consiglio comunale.
L’ipotetica squadra – tutta sulla carta, sottolineiamo, e composta sulla base di indiscrezioni e presunti desiderata – oggi vedrebbe cinque uomini e sei donne, oltre alla sindaca. Con Alessandro Terrile (Pd) vicesindaco, e poi Tiziana Beghin (M5s), Cristina Lodi (Azione), Arianna Viscogliosi (Italia Viva), Massimo Ferrante (Pd), Rita Bruzzone (Pd), Filippo Bruzzone (Pd), Vittoria Canessa (Pd), Francesca Coppola o Francesca Ghio (Avs), Emilio Robotti (Avs), e un altro uomo del Pd o di area Pd, magari Davide Patrone, se si mettesse a disposizione (per ora sembrava più orientato al ruolo di capogruppo in chiave congresso provinciale) oppure un esterno, magari l’economista Maurizio Conti, che ha aiutato Silvia Salis a stilare il programma. Claudio Villa, Pd, sarebbe presidente del consiglio comunale.