Giunta Salis, la sindaca incontra il Pd: tecnico cercasi per la delega alla Sicurezza
Genova. Dopo quasi una settimana di valutazioni soprattutto personale e di dialoghi informali con alcuni esponenti dei partiti, Silvia Salis ha voluto incontrare i vertici locali del Partito Democratico in una riunione che, non ufficialmente convocata per parlare di giunta, è inevitabilmente finita per incentrarsi su quel tema.
L’impressione è che la sindaca abbia intenzione di chiudere in fretta e, almeno in parte, a prescindere dall’esito del voto, ma se c’è una forza della coalizione che può fare pesare una percentuale alle urne, sicuramente quella forza è il Pd, con il 29,9% dei voti. Senza dimenticare che è stato (anche) il Partito Democratico a coinvolgere Silvia Salis nella corsa alle Comunali e che gran parte del programma è stata elaborata con la collaborazione di figure legate ai dem.
Con queste premesse, la riunione di questa domenica 1 giugno non ha certo visto gli esponenti del Pd presentarsi a casa della sindaca con il cappello in mano ma è stato ribadito come la base di partenza non possa distaccarsi da sei cariche: cinque assessorati su 11 e presidenza del consiglio comunale.
Su questo fronte sembra ormai per assodata la presenza in giunta di Alessandro Terrile e di Massimo Ferrante, entrambi con un profilo di super assessori con deleghe pesanti e cruciali. A Terrile, che sarebbe anche vicesindaco, toccherebbero anche il Bilancio, lo Sviluppo economico, le Partecipate e forze il Trasporto pubblico mentre Ferrante potrebbe occuparsi di Decentramento, Lavori pubblici e manutenzioni, Protezione civile, Infrastrutture. Uno schema che, per certi versi, ricorda la giunta Bucci, che aveva Piciocchi e Campora come assessori multi-delegati.
Claudio Villa sembrerebbe lanciato verso la presidenza del consiglio comunale (che, ricordiamo, non è una nomina del sindaco ma va votata dall’aula) mentre non sembra sicura al 100% di entrare nella squadra di Salis Rita Bruzzone, per cui era stata pensata la delega al Personale.
Restano due posti in quota Pd, e almeno uno dovrebbe spettare a una donna (Vittoria Canessa Cerchi sembra in pole rispetto a Monica Russo e Donatella Alfonso, per cui qualcuno ha suggerito la delega alla Cultura). Ma l’altro potrebbe essere occupato da una figura tecnica esterna – un uomo, anche per mantenere le quote di genere necessarie – che si occuperebbe di Sicurezza.
Per il tecnico alla Sicurezza (che il Pd dovrebbe intestarsi come “suo”) nelle ultime ore sono circolate varie ipotesi. La prima è stata quella di un generale della Guardia di Finanza, diretta conoscenza di Salis a Roma, ma la strada non sembra essere di facile percorrenza. Così come, sempre per arrivare ad almeno cinque assessori uomini come previsto dalla legge, sembra impossibile un coinvolgimento dell’ex ministra Roberta Pinotti in questa veste.
Sono poi spuntati i nomi del criminologo e sociologo genovese Stefano Padovano (hià coordinatore dell’Osservatorio sulla sicurezza urbana della Regione Liguria) ma anche quello di Francesco Borré, ex dirigente della Digos di Genova, in pensione da qualche tempo. A proposito di pensione, il traguardo viene superato in questo periodo anche da due magistrati molto noti come Silvio Franz e Francesco Pinto. Suggestioni, appunto, ma per comprendere come l’elenco di tecnici per la materia sia effettivamente lungo.
Tra le altre novità emerse nelle ultime ore sembra esserci uno scioglimento del nodo Avs. Al momento Francesca Coppola (per cui sarebbe ipotecata la delega al Verde) sembra essere preferita a Francesca Ghio, mentre salgono le quotazioni di Lorenzo Garzarelli rispetto a quelle del non eletto Emilio Robotti. In sostanza, della galassia rossoverde, al momento, molto verde e molto meno rosso (ma Sinistra Italiana ha eletto la presidente del municipio Centro Est).
Mentre sembrano solidi gli ingressi in giunta di Tiziana Beghin (M5s, a Commercio e Turismo), Cristina Lodi (Azione, non candidata, che si occuperebbe di Welfare e famiglia) e Arianna Viscogliosi (Italia Viva, candidata ma non eletta, con delega alla Scuola), torna di attualità la figura di Silvia Pericu, docente universitaria e capolista per la lista Civica di Salis. Pericu avrebbe la delega all’Urbanistica.
Il suo ingresso in giunta, tuttavia, farebbe saltare l’equilibrio di genere (che prevede almeno 5 assessori di sesso maschile) e soprattutto farebbe restare fuori il più votato di quella lista, Filippo Bruzzone, esponente di Linea Condivisa. A meno che il Pd non accetti di buon grado di avere solo quattro assessori e di rinunciare alla presidenza del consiglio comunale. Ma questa ipotesi, anche alla luce della riunione di oggi con Salis, sembra davvero poco probabile.