Sardegna

Giugiaro: “L’incidente di Arzachena? Vivo perché l’auto era nuova” | Ma è polemica – Cagliaripad.it

Il web, si sà, non perdona. Le parole di Giorgetto Giugiaro a La Stampa dopo l’incidente di Arzachena fanno discutere e hanno attirato sullo storico designer un’ondata di critiche.

“Pochi giorni fa, su un tornante di Abbiadori, in Sardegna, la mia macchina ha deciso di fare un capriccio, un numero da circo: si è ribaltata, è volata giù in un dirupo” ricorda Giugiaro. “Eppure, eccomi qui, con fratture a tre vertebre basse, un busto ortopedico che mi scoccia già al solo pensiero e una gran voglia di tornare al mio tecnigrafo. Sono vivo”.

Giugiaro, 87 anni, ha poi ringraziato l’auto su cui viaggiava per avergli, sostanzialmente, salvato la vita. “La mia macchina, con le sue cinture con pretensionatori intelligenti, i mille airbag, la scocca rinforzata a deformazione progressiva, mi ha protetto come un guscio. È stata la differenza tra un epilogo e un nuovo inizio”.

Da qui la riflessione che ha scatenato le polemiche su un pensiero definito da molti, sui social, come classista. “La sicurezza, oggi, è un lusso” premette Giugiaro. “Chi può permettersi un’auto nuova ha più chances di tornare a casa vivo. Nel 2024, in Italia, abbiamo contato 173.364 incidenti stradali”.

Giugiaro, però, completa il pensiero: “Quanti di quei guidatori, in macchine datate, non hanno avuto la mia fortuna? La tecnologia salva vite, ma è una salvezza che costa cara. E questo, per uno come me, che ha sempre voluto disegnare auto per tutti, è un pensiero che brucia”.

Il designer però precisa di non voler fare la morale e che in lui vede “non solo un sopravvissuto, ma un privilegiato”. Poi conclude: “Ora sono già a Torino, nella mia tana creativa, dove le idee non si fermano, nemmeno con un busto ortopedico. E forse, chissà, da questa disavventura nascerà una nuova linea, un nuovo modo di pensare la sicurezza”.

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