Giudice di Torino boccia le compagnie petrolifere: “I benzinai sono imprenditori indipendenti”

I nuovi contratti di “appalto servizi” che le compagnie petrolifere vogliono imporre ai benzinai non rispettano la figura giuridica del gestore-imprenditore e configurano una condizione di lavoro dipendente: lo ha stabilito una recente sentenza del tribunale del lavoro di Torino chiamato pronunciarsi sul caso di un benzinaio assistito da Faib-Confesercenti, l’associazione di categoria, attraverso l’avvocato Massimo Sibona.

“Torino fa da apripista e finalmente – commenta Enzo Nettis, presidente di Faib-Confesercenti – un giudice sancisce ciò che sosteniamo da tempo: i nuovi contratti che le compagnie petrolifere vogliono utilizzare stravolgono il ruolo del gestore. Si tratta di una sentenza storica e di un precedente importante perché avvalora la tesi che questo tipo di contratti non è applicabile alla distribuzione carburanti”.

Il benzinaio si era rivolto al giudice contestando la natura del suo contratto di “appalto servizi”: il giudice, di legge nella nota di Confesercenti Torino, ha ravvisato una situazione di simulazione di dipendenza, condannando la compagnia ad assumerlo come lavoratore subordinato. Di fatto, quindi, sono illegittime le nuove forme di ingaggio che le compagnie vorrebbero usare per sostituire il classico “comodato sei più sei anni”, contratto che definisce il benzinaio come lavoratore autonomo e, soprattutto, gli garantisce una prospettiva temporale adeguata.

“Noi non vogliamo essere assunti, vogliamo continuare a fare il nostro lavoro sulla base di un rapporto negoziato da impresa a impresa e con una durata sufficientemente lunga da consentirci di programmare la nostra attività. Il che esclude un contratto di pochi anni: nessun imprenditore farebbe investimenti avendo una prospettiva così breve – continua Nettis – gli attuali contratti di comodato vanno adeguati? Siamo pronti a discuterne. La transizione energetica pone nuove sfide? Siamo i primi a esserne consapevoli. L’attuale rete distributiva va rivista? Lo chiediamo da tempo”.

Dunque, conclude Nettis, “Siamo pronti a un confronto con le compagnie. Ma purché si ripristini la sola contrattualistica rispettosa delle norme in essere, il comodato, si rimuova il macigno della precarizzazione rappresentato dai contratti “fai da te”: non vogliamo diventare i rider del settore carburanti. Se le compagnie sono disponibili a discutere su queste basi, noi ci siamo. In caso contrario inonderemo i tribunali di cause e ricorsi”.