Umbria

Giubileo, giovani in Umbria. Ceu: accoglienza lavoro di squadra


Oltre duemila giovani pellegrini provenienti da diverse nazioni sono stati accolti in Umbria dal 24 al 28 luglio, in preparazione al Giubileo a loro dedicato. L’iniziativa, promossa dal Servizio Regionale per la Pastorale Giovanile della Conferenza episcopale umbra (Ceu), ha visto la partecipazione attiva delle Diocesi umbre, in uno spirito di gemellaggio e condivisione. L’accoglienza si è svolta su più livelli: da eventi locali come la festa del 29 luglio in Piazza del Bacio a Perugia – con la presenza delle autorità civili – fino ai grandi momenti regionali che hanno avuto come fulcro la città di Assisi. Qui, i ragazzi hanno potuto visitare alcuni dei luoghi simbolo della spiritualità francescana: la Cattedrale di San Rufino, la Basilica di Santa Chiara, il Santuario di San Damiano, la Chiesa Nuova, la Basilica di San Francesco e il Santuario della Spogliazione, dove riposano le spoglie del beato Carlo Acutis.

Incontro corale Il 27 luglio è stato il momento dell’incontro corale: nel piazzale davanti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli si è tenuto un incontro di preghiera e festa, aperto dal saluto del cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, alla presenza dei Vescovi dell’Umbria. Ora i giovani si sono spostati a Roma, dove vivranno i giorni centrali del Giubileo, che culmineranno con la veglia del 2 agosto e la Messa del 3, presiedute da papa Leone XIV.

Fratellanza Il presidente della Ceu, monsignor Renato Boccardo, ha voluto esprimere a nome di tutta la Chiesa umbra un profondo ringraziamento: «I giovani – afferma l’arcivescovo di Spoleto-Norcia – ci hanno testimoniato che è possibile e bello avere un’esistenza basata sulla fratellanza, sull’accoglienza reciproca, sul rispetto e soprattutto sulla sensibilità nei confronti dei più fragili». E aggiunge: «Sono stati giorni intensi e significativi per le nostre Chiese diocesane». Un lavoro corale ha reso possibile tutto ciò. Lo sottolinea lo stesso mons. Boccardo: «L’accoglienza di così tanti ragazzi è stata possibile grazie ad un lavoro sinergico notevole tra la Conferenza episcopale umbra, le singole Diocesi, i vari Santuari, la Regione dell’Umbria, le Province di Perugia e di Terni con i Comuni, che hanno messo a disposizione le strutture per accogliere i giovani, le tante Associazioni di volontariato disseminate nel territorio regionale che hanno garantito un servizio apprezzato e qualificato, gli animatori dei nostri Oratori per la dedizione e la passione profuse nell’accogliere tanti loro coetanei, i nostri preti impegnati nella pastorale giovanile che con tanto entusiasmo, tutto l’anno, si affiancano ai ragazzi per accompagnarli all’incontro con Gesù, il Pontificio seminario regionale umbro “Pio XI” di Assisi».

Le famiglie Infine, il pensiero più sentito dell’Arcivescovo è rivolto alle famiglie umbre che hanno aperto le loro case: «Un ringraziamento particolare lo vorrei fare a quelle famiglie umbre che hanno aperto le porte delle proprie case per accogliere i giovani: sono esperienze che lasciano il segno, ricche di umanità e fraternità, generatrici di nuove relazioni, capaci di ampliare gli orizzonti della mente e del cuore. A tutti giunga il nostro sincero grazie».

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