Giubileo 2033, alleanza Gualtieri–Rocca per evitare i ritardi del passato
Per il Giubileo 2025 è stata una corsa contro il tempo, tra ritardi, cantieri aperti all’ultimo e un continuo rimpallo di responsabilità. Per il prossimo, quello del 2033, Roma non vuole ripetere lo stesso copione.
E questa volta il sindaco Roberto Gualtieri si sta muovendo con largo anticipo, trovando alleato un partner inaspettato: il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
A sancire la nuova intesa è stata l’apertura degli Stati Generali del Turismo, in corso nella Capitale, dove i due amministratori – espressioni di colori politici opposti – hanno disegnato la rotta che dovrà portare Roma alle celebrazioni dei duemila anni dalla morte e resurrezione di Gesù Cristo. Un Giubileo definito da Rocca “il più importante della storia”.
Gualtieri ha ammesso ciò che negli ultimi anni era sotto gli occhi di tutti: il Giubileo della Speranza è partito in ritardo, complice la lunga attesa per la nomina del commissario straordinario, rallentata dal crollo del Governo Draghi e dalle mosse politiche di Giuseppe Conte. “Questa volta no”, assicura il Sindaco, che invita a non perdere neanche un mese.
“Ho proposto di metterci al lavoro da subito – ha detto – perché per questo Giubileo abbiamo dovuto correre in maniera pazzesca. Se cominciamo prima possiamo programmare interventi davvero importanti, non solo per l’accoglienza dei pellegrini ma anche per i cittadini”.

Una visione condivisa da Rocca, che dal palco degli Stati Generali rilancia con toni altrettanto decisi: “Otto anni passano in un attimo. Se ci saranno infrastrutture e grandi opere da mettere in campo, occorre pensarci immediatamente. È una sfida enorme, ma anche una straordinaria occasione di rinascita per il nostro territorio”.
Il presidente della Regione spinge sulla necessità di costruire un modello solido, capace di far tesoro dell’esperienza dell’attuale Anno Santo.
“Abbiamo dovuto correre contro il tempo – ricorda – ma il lavoro fatto con il Sindaco e le autorità ha funzionato: cantieri chiusi, quadranti riqualificati e un’organizzazione che ha retto anche nei momenti più delicati, come i funerali di papa Francesco e l’elezione di Leone XIV”.
Il Giubileo 2033, insomma, non è più un orizzonte lontano. È già iniziato, almeno nelle intenzioni di chi governa Roma e il Lazio. Perché otto anni, in una città complessa come la Capitale, volano davvero.
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