Giro d’Italia, a Niccone la protesta «Palestina libera»
Uno striscione ‘Palestina libera’ è comparso lungo il percorso umbro del Giro d’Italia di Domenica, precisamente a Lisciano Niccone. Si tratta innanzitutto di una delle numerose iniziative che hanno fatto seguito ai fatti di Putignano, in Puglia, dove un cittadino ha dichiarato che sarebbe stato obbligato a rimuovere la bandiera della Palestina, giustificando questo con il passaggio del Giro d’Italia e le conseguenti inquadrature televisive sulla bandiera.
Sulla protesta in Umbria, gli organizzatori affermano che sia stata organizzata contro la partecipazione della squadra israeliana al Giro d’Italia organizzata da Bds Italia e All eyes on Palestine Perugia. «Dalla Palestina arriva un appello alla mobilitazione lungo tutto il percorso del Giro d’Italia – si legge sulla pagina web di Bds Italia – per contestare la partecipazione della squadra israeliana Israel Premier Tech. Mentre Israele continua il genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza (51.000 mila morti, di cui oltre 17.000 bambini) e l’occupazione delle terre palestinesi in Cisgiordania, il Giro d’Italia accoglie la sua squadra a braccia aperte».
«Israel Premier Tech – spiegano da All eyes on Palestine Perugia – è stata creata dal miliardario canadese-israeliano Sylvan Adams con l’obiettivo dichiarato di mascherare grazie allo sport il regime israeliano di occupazione militare e apartheid che dura da 77 anni e il genocidio che sta commettendo Israele a Gaza. Adams ha descritto il genocidio israeliano contro i palestinesi di Gaza in termini vergognosamente razzisti come lotta del “bene contro il male e di civiltà contro barbarie”. Ha definito “utili idioti” i leader mondiali che hanno chiesto a Israele di fermare “questa uccisione di donne, bambini e neonati”. Adams ha anche descritto l’amministrazione Trump, razzista e instabile, come “la più positiva della storia, la più determinata nei confronti di Israele mai vista”»
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