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Giro d’Italia, a Champoluc vince il francese Prodhomme

Niente di nuovo sul fronte del Giro d’Italia. La tappa di Champoluc, tanto temuta e tanto attesa per i suoi cinque Gran Premi della montagna (5 mila metri di dislivello), modifica poco o nulla il quadro della situazione.

Anzi, a guadagnarci è ancora la maglia rosa Isaac Del Toro, lo Speedy Gonzales del Giro, che non solo controlla i suoi non irresistibili rivali ma, alla fine, battendo allo sprint Carapaz nella volata per il secondo posto, guadagna altri secondi preziosi sull’ecuadoriano e su tutti gli altri avversari di classifica,

Che devono solo fare autocritica e dichiararsi sconfitti. Sia per lo scarso coraggio dimostrato sia per l’ irritante e non giustificabile rassegnazione. A parte Carapaz, scattato a sei chilometri dal traguardo, gli altri non hanno mosso un dito. Mai un guizzo. Tutti in fila come un gregge di pecore che aspetta il richiamo del pastore.

Va bene il caldo scoppiato all’improvviso, va bene che la maglia rosa ha potuto contare sul perfetto appoggio di una squadra (la Uae) sempre in controllo sul gruppo dei big. Ma rimane il rammarico per l’occasione persa. Potevano sparare un colpo di cannone, e invece è venuta fuori una debole pernacchietta che rimanda alla penultima tappa del Sestriere il responso definitivo.

Solo questa giornata, con il temutissimo Colle delle Finestre, uno spauracchio di 19 chilometri con pendenza del 9,3% e gli ultimi 9 di sterrato, può ribaltare una classifica che vede il messicano saldamente al comando con 43 secondi su Richard Carapaz e con 1 minuto e 23” su Simone Yates, l’eterno temporeggiatore.


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