Giro Automobilistico d’Italia, il ritorno (ecosostenibile) delle auto che hanno fatto la storia
Torino, Bormio, Monza. Tre città, tre tappe per riscrivere la storia del motorismo italiano. A novant’anni dalla prima edizione, il Giro Automobilistico d’Italia torna a vivere. Non come nostalgica rievocazione, ma come anticipazione audace di un progetto che guarda al futuro.
L’edizione 2025 sarà una “numero zero”: nessun cronometro, nessuna classifica, solo emozioni. Una sfilata di opere d’arte su ruote: dalla Ferrari 365 GT alla Lancia Stratos, dall’Alfa Romeo 1900 CSS (la stessa che vinse nel ’54) alla Porsche 356. Vetture che attraverseranno l’Italia come un museo dinamico e itinerante, in attesa della prima gara vera, prevista nel 2026.
Dietro la rinascita del Giro, che prenderà il via da Torino l’11 settembre prossimo, farà tappa a Bormio il giorno successivo e si chiuderà presso la prestigiosa Villa Reale di Monza il 13 settembre, c’è Davide Verdesca e la SG Company che puntano a coniugare tradizione e innovazione. Perché se da una parte ci sono i velluti dei sedili d’epoca e il ruggito dei motori, dall’altra c’è la blockchain di Knobs che trasforma ogni auto in un patrimonio digitale: una carta d’identità certificata, tracciabile, viva.
Il cuore della manifestazione batterà a Bormio, dove una cena di gala suggellerà lo spirito di comunità tra gentlemen e ladies driver. Sarà anche un gemellaggio simbolico con le Olimpiadi Invernali del 2026: sport, bellezza e territorio si danno appuntamento sulle Alpi.
Il Giro Automobilistico d’Italia non sarà solo un evento di stile, ma un laboratorio di sostenibilità. La Carbon Footprint sarà compensata, e ogni partecipante potrà accumulare crediti ESG in base al proprio comportamento virtuoso. L’idea è quella di creare un ecosistema in cui la passione per l’automobile dialoghi con le sfide ambientali e sociali del presente.
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