Giovanni Battista Re, il decano dei cardinali ha celebrato i funerali di papa Francesco: «La guerra lascia sempre il mondo peggiore di come era precedentemente. Sempre per tutti una tragica sconfitta»

Ha 91 anni il Decano del Collegio Cardinalizio. Si tratta di Giovanni Battista Re, originario della Val Camonica. Lui ha celebrato i funerali di Papa Francesco in Piazza San Pietro in Vaticano. Per Giovanni Paolo II fu Joseph Ratzinger, il futuro Benedetto XVI, che è morto il 31 dicembre 2022 e il cui funerale è stato celebrato da Bergoglio.

«Papa Francesco ha alzato la sua voce implorando la pace invitando all’onestà trattativa per trovare le soluzioni possibili. La guerra, diceva sempre Papa Francesco, lascia sempre il mondo peggiore di come era precedentemente. Sempre per tutti una tragica sconfitta» ha detto durante l’omelia.

Così ha ricordato il pontefice: «È stato un Papa in mezzo alla gente con cuore aperto verso tutti. Inoltre è stato un Papa attento al nuovo che emergeva nella società ed a quanto lo Spirito Santo suscitava nella Chiesa. Con il vocabolario che gli era caratteristico e col suo linguaggio ricco di immagini e di metafore, ha sempre cercato di illuminare con la sapienza del Vangelo i problemi del nostro tempo, offrendo una risposta alla luce della fede e incoraggiando a vivere da cristiani le sfide e le contraddizioni di questi nostri anni di cambiamenti, che amava qualificare “cambiamento di epoca”».

Chi è Giovanni Battista Re

Giovanni Battista Re è Decano del Collegio Cardinalizio, Prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi e Presidente emerito della Pontificia Commissione per l’America Latina. Bresciano, classe 1934, è entrato in seminario a 11 anni, nel 1945, alla fine della guerra, esattamente 80 anni fa.

Nel 1957 è stato ordinato sacerdote e mandato a completare gli studi a Roma, è stato docente nel Seminario di Brescia e poi è tornato in Vaticano. Per la Santa Sede è spesso stato all’estero: alla Nunziatura a Panama nel 1963, dal 1967 al 1971 alla Rappresentanza Pontificia in Iran. In Vaticano arriva fino ai vertici. Alla Segreteria di Stato nel 1979, nel 1987 diventa Segretario della Congregazione per i Vescovi del Collegio Cardinalizio. Dal 1989 è Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, spesso con Giovanni Paolo II nei suoi viaggi apostolici, nel 2000 Prefetto della Congregazione per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.

Dal 2001 è cardinale. Era nel conclave dell’aprile 2005 che ha eletto Benedetto XVI e a quello successivo del 2013 che ha visto l’elezione di l conclave del marzo 2013 che ha eletto Papa Francesco. Nel 2017 è stato eletto vice-decano e nel 2020 decano, entrambe le scelte dei cardinali sono state convalidate dal papa che ha approvato anche, lo scorso 7 gennaio, la proroga dell’elezione a decano.

Il Decano, con l’aiuto se necessario del sottodecano, in questo caso l’italo-argentino Leonardo Sandri, ha il compito di dare la notizia della fine del pontificato a tutti i Cardinali, oltre che al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.

Deve poi convocare le Congregazioni generali dei cardinali, per preparare il Conclave. Il cardinale decano è colui che presiede anche la Messa “Pro Eligendo Romano Pontifice” prima dell’inizio del Conclave, ma non entra nella Sistina perché eleggono il papa solo i cardinali che hanno meno di 80 anni. Spetta però al decano stabilisce l’agenda vaticana in questo periodo. Né Re né Sandri entrano in Conclave per limiti di età. A guidarlo sarà il più anziano dei cardinali dell’ordine dei vescovi, il cardinale Pietro Parolin, attuale Segretario di Stato.