Gioia, giullari e novelle al castello: la doppia ‘Notte con Boccaccio’ per raccontare il Decamerone
Suggestiva e singolare. È l’idea alla base dello spettacolo ‘Notte con Boccaccio’, promosso dal collettivo RadicAmare, in programma all’interno del castello Normanno-Svevo di Gioia del Colle per un imperdibile doppio appuntamento: stasera e domani, domenica 7 e lunedì 8 settembre. Non uno spettacolo con quarta parete ma un reading spettacolo, itinerante e interattivo. Lo spirito delle novelle del Decameron sussurrate, in chiave dionisiaca, tra luci e voci. L’antica rocca si anima, diventa maestoso palcoscenico. Gli attori si trasformano in giullari per condurre lo spettatore lungo un viaggio incredibile, guidarlo per un’esperienza immersiva e pregna di storia.
“Ci siamo domandati cosa avremmo potuto fare nel nostro piccolo in questo periodo storico molto tumultuoso, pieno di guerre. Abbiamo pensato alla peste del Boccaccio: già dalla sua introduzione offre un quadro angosciante – spiegano le voci del collettivo – Il nostro spettacolo per affrontare il tema del conflitto, nella seconda parte l’attenzione sulle donne. Non dimentichiamo che Boccaccio all’interno dell’opera si riferisce alle donne che richiama sempre con aggettivi diversi, narra al femminile, parla di emancipazione e ribellione”.
‘La notte con Boccaccio’ è un’iniziativa partorita in primavera. Nel dettaglio, lo spettacolo – ad ingresso gratuito – si divide in due atti: nel primo, i cantastorie toccano il delicato tema della guerra novellando ‘La badessa e le brache’, ‘Frate Cipolla’ e ‘Lisabetta da Messina’; il secondo invece abbraccia il mondo del gentil sesso attraverso le novelle ‘Caterina e l’Usignolo’, ‘Tancredi e Ghismunda’ e ‘Madonna Filippa’.
“È una scelta molto coraggiosa quella di portare Boccaccio dinanzi un pubblico che non è abituato ad andare a teatro – confidano gli attori di RadicAmare – Ci piacerebbe portare lo spettacolo anche nei castelli della Puglia e in altri luoghi storici. Certo nelle scuole perché non tutti hanno la fortuna di studiare in maniera approfondita un’opera molto complessa come il Decamerone, quindi vederlo in scena potrebbe avvicinare più facilmente ragazzi e ragazze, soprattutto se gli attori sono loro coetanei: da venticinquenni ci piacerebbe avvicinare piccoli e grandi al teatro, in particolare la nostra generazione e quelle successive”.
RadicAmare nasce dall’amicizia di tre ragazzi, Luca Mirea e Toni. E dall’amore, profondo e condiviso, per il teatro. Sin da liceali vivono esperienze laboratoriali nel proprio comune di residenza, Gioia del Colle. La vita, tuttavia, li porta in città diverse: Milano, Roma e Venezia. Seguono percorsi di studio differenti ma con un comune denominatore, qual è la recitazione: la fanciulla frequenta l’accademia di teatro e arti performative STAP Brancaccio, i ragazzi rispettivamente la civica scuola di teatro Paolo Grassi e l’accademia teatrale veneta. L’attaccamento alla terra natia e la sacralità delle tradizioni li riporta a casa dove fondano il collettivo e attraverso il quale danno spazio e forma al vezzo artistico che da sempre li ha uniti.
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