“Gino Paoli un adorabile bugiardo, seppi da mia zia che era sposato. A Playboy volevano da me pezzetti di glutei e qualche pelino”: Stefania Sandrelli si racconta
“Tinto Brass dopo La chiave voleva fare il bis e mi propose Miranda, ma quando è troppo è troppo. Poi mi proposero le copertine di Playboy e Playmen con riunioni dove mi parlavano di pezzetti di glutei e di qualche pelino, non avrebbero mostrato altro di me, ho risposto che non ero un pollo arrosto“. Stefania Sandrelli si racconta al Corriere della Sera direttamente da Venezia. L’attrice è al Lido per ricevere il premio Nuovo Imaie l’ente che tutela i diritti dei giovani attori.
Nel corso dell’intervista tocca diversi aspetti della propria vita privata e professionale. C’è ad esempio la curiosità legata alla figlia Amanda, nome che a Stefania non piaceva troppo: “Io avrei preferito Angelica, Amanda si chiamava la mia compagna di classe che mi prendeva a cartellate e mi picchiava. Ma il gerundio dà speranza: doveva essere amata”. Dal parlare di Amanda al discorrere di Gino Paoli il passo è breve: “Era un adorabile bugiardo, che avesse una moglie, e stavamo insieme, lo seppi da mia zia, a cui risposi: ma io mica me lo devo sposare”. L’attrice 79enne confida infine il rapporto che ha con il tempo che passa: “La mia vita è volata” fa sapere. “Vorrei campare altri cent’anni per vedere cosa succede. Sono molto curiosa”.
Source link