Gigi Proietti, il ricordo della figlia a quattro anni dalla scomparsa: «Ogni 2 novembre celebriamo con un brindisi il suo compleanno, non la sua morte»
«Papà ironizzava sulla fatale coincidenza: il giorno del compleanno con la festa dei morti». Lo ricorda Carlotta, figlia di Gigi Proietti, scomparso il 2 novembre di quattro anni fa dopo essere stato ricoverato per problemi cardiaci. «Sottolineava però che la morte è molto presente nel teatro e immagino che vivesse la coincidenza delle date con filosofia», ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera. A distanza di quattro anni, il ricordo del grande attore, gigante dello spettacolo italiano, «erede naturale di Ettore Petrolini, espressione genuina dello spirito romanesco», come lo aveva definito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio di cordoglio, è più vivo che mai. «Per questo noi in famiglia il 2 novembre celebriamo con un brindisi non la sua scomparsa, ma il suo compleanno. Mi manca tanto non solo come genitore, il confronto artistico è un vuoto incolmabile: era un vulcano di idee».
Un papà mai serioso, dentro e fuori dal camerino. «Il camerino un parco giochi: si divertiva a sbeffeggiare tutti, oltre a sé stesso e, durante le pause, imbracciava la chitarra e cominciava a cantare», continua la figlia Carlotta, sottolineando come l’attore e regista sia stato un padre «davvero speciale. Un difettuccio? La pigrizia, anche perché lavorava fino a tarda notte in teatro. La mattina mamma gli portava la colazione a letto e se gli chiedevamo: papà, andiamo a fare una passeggiata? Lui ci guardava stranito e ribatteva: ‘na passeggiata? Per carità! Insomma, non era un papà che ti accompagnava a scuola, la sua una presenza discontinua. Persino le vacanze raramente si facevano insieme, perché era spesso impegnato nelle tournée». Anche quando si poteva arrabbiare, Proietti non rinunciava alla battuta. «Se c’era da arrabbiarsi, non alzava la voce, niente scenate. Una volta, non gli mancò la battuta sdrammatizzante. Ero stata beccata a scuola a fumare una sigaretta e la preside mi espulse per alcuni giorni. Tornai a casa con la coda fra le gambe e quando fui costretta a comunicargli la punizione, lui mi guarda stupito e ribatte: “Perché ti hanno punito? A scuola non se può fuma’?».
Per tutta la vita, Proietti ha avuto al suo fianco l’amatissima compagna Sigitta Alter, con cui è diventato padre delle loro figlie Carlotta e Susanna, e che non ha mai sposato. «Lui diceva: siamo antichi concubini. Papà era scaramantico e affermava: siamo andati bene fino adesso, perché dobbiamo sposarci?», ha raccontato Carlotta, oggi attrice affermata. Il debutto in teatro fu insieme a suo padre. «La sua principale preoccupazione era che mi divertissi in ciò che facevo perché, diceva, se ti diverti significa che stai facendo la cosa giusta. Non mancava però la sua autorevolezza da attore e regista. Il rigore prima di tutto: Vittorio Gassman lo definiva “maniacale”. Una delle sue frasi ricorrenti era: “Viva er teatro, dove tutto è finto, ma non c’è niente di falso”».
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