Molise

Gigafactory, Chiara Appendino a Termoli: reddito integrativo per i lavoratori in contratto di solidarietà | isNews

La vice presidente del M5s ha incontrato lavoratori e sindacati davanti ai cancelli dello stabilimento. Con lei il consigliere regionale Roberto Gravina


TERMOLI. Dialogo diretto con lavoratori e sindacati, ascolto delle istanze del territorio: la strada per affrontare la complessa vertenza Stellantis-Gigafactory non può prescindere da questi aspetti, ignorati dal centrodestra, sia a livello nazionale che regionale.

Una battaglia portata avanti dal M5s, su tutti i fronti istituzionali: questo il tema al centro dall’incontro di oggi con l’onorevole Chiara Appendino davanti ai cancelli dello stabilimento termolese. Con lei il consigliere regionale Roberto Gravina.

Per i Cinque stelle le soluzioni nascano dal confronto con chi vive quotidianamente le problematiche del settore. Per questo la vicepresidente del Movimento Appendino ha voluto essere presente a Termoli, per ascoltare direttamente la viva voce di sindacati e lavoratori. in un momento cruciale per il futuro del sito produttivo e dell’intera regione.

“Dal Consiglio regionale al Parlamento, fino alle sedi europe – questa la posizione – stiamo portando avanti azioni concrete e coordinate con l’obiettivo di ottenere quelle risposte che il comparto attende ormai da tempo. Un’azione che si articola su più livelli: in Molise abbiamo presentato diverse mozioni poi tramutate in atti parlamentari finalizzati a sollecitare impegni chiari da parte della Giunta regionale e del Governo; azioni sostenute costantemente dai nostri portavoce a Roma, mentre al Parlamento europeo abbiamo chiesto tutele specifiche per la filiera automotive. Ciò a cui stiamo assistendo sulla Gigafactory di Termoli è, di fatto, un progressivo abbandono del progetto da parte del Governo e della Regione, ma noi non ci rassegniamo. Continueremo a chiedere chiarezza e tutele per 2mila lavoratori, 2mila famiglie e un intero territorio che non possono vivere nell’incertezza: dall’ingresso dello Stato nel capitale di Acc a fondi specifici per abbattere il costo dell’energia, tema centrale posto dalla stessa azienda per investire nel progetto termolese. Ma anche, con urgenza, reddito integrativo per quei lavoratori che dal primo settembre hanno visto la busta paga ridotta per via dell’entrata in vigore dei Contratti di solidarietà”.

“E a chi oggi cerca di scaricare le responsabilità altrove, alimentando fake news sul mancato intervento statale durante la fusione Fca-PsaFCA, rispondiamo con la forza della verità: l’intervento dello Stato all’epoca era impossibile poiché la normativa non prevedeva l’esercizio del Golden Power nel settore automotive né per operazioni intracomunitarie. Chi dice il contrario, evidentemente, lo fa per gettare fumo negli occhi a quelle famiglie che in campagna elettorale facevano ‘comodo’, salvo poi dimenticarsene dal giorno dopo le elezioni. Intanto, i nostri canali di comunicazione con il territorio restano costantemente aperti: il confronto diretto con chi ha il futuro legato a doppio filo al destino della Gigafactory è imprescindibile per costruire proposte efficaci e sostenere una battaglia di vitale importanza sotto ogni punto di vista. Industriale, sociale ed economico. La Politica con la P maiuscola dovrebbe governare i cambiamenti come quelli dettati dall’esigenza di una transizione ecologica sostenibile, e non subirne passivamente le conseguenze come sta avvenendo per il settore automotive a causa di governi senza coraggio né visione.


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