Sardegna

Gianfranco Zedda: “Voglio che le persone provino un’emozione” – Cagliaripad.it

È possibile bloccare la bellezza in uno scatto? O in una nota musicale? È un lavoro complesso, di occhio e d’orecchio, di fantasia e di realtà che si intrecciano. Gianfranco Zedda da tanti anni prova ogni giorno a veder scoccare la scintilla, come la luce di un flash che coglie l’attimo di magia del mondo.

Il suo profilo Instagram è una carrellata di bellezza, di luoghi nascosti o conosciuti, colti nel momento più intenso della giornata. Un mattino o un tramonto, il mare che scivola denso, a tratti docile e a tratti violento. Luoghi dove la meraviglia quasi la si può toccare con mano da un video o una foto.

È il suo talento. Che viene dalle sue origini, dalle sue passioni. Per anni (e ancora oggi) ha deliziato tante persone suonando nel progetto Loungedelica. Da nord a sud dell’Isola, ma anche fuori, oltre il mare, con artisti importanti.

E qui si apre il cassetto dei ricordi, delle sensazioni, degli aneddoti. Di vita da qui, tra un concerto e un video, ne è passata parecchia.

Chi era Gianfranco Zedda da piccolo e che sogni aveva?

Nasco a Cagliari nel Settembre del 1984, ultimo di 4 figli. I miei genitori erano fotografi e facevano servizi per matrimoni, scolaresche, cresime e feste in generale, hanno avuto 3 negozi di fotografia a Quartu, Quartucciu e Flumini di Quartu. Mio fratello gli dava una mano come Videomaker quando ancora si registrava con le VHS o con le 8mm.

Che canzoni ascoltavi da piccolo e cosa ti ha avvicinato alla musica?

Da piccolo ero un bambino vivace, molto attivo: giocavo a pallone con gli amici del vicinato, andavo in un luogo chiamato “ centro animazioni “ dove si faceva di tutto: musica, disegno, recite, feste e gite. Giocavo col Nintendo 8bit e Sega Master System. Sognavo di aprire un bar con mio cugino… per fortuna poi ho avuto ambizioni diverse.

A casa mia avevamo uno stereo super acquistato dal mio primo fratello, si ascoltavano i Pink Floyd, Dire Straits, Bob Marley, Michael Jackson, Battisti, Dalla, Ramazzotti, Litfiba, Vasco, Art.31 / con mia sorella più dance & soul tipo Snap e George Michael. Mio fratello oltre a fare da Videomaker sapeva suonare grazie ad un corso acquistato da mio padre alla De Agostini, fu così che m’insegnò le prime note e i primi accordi, da lì poi io e la musica non ci siamo più lasciati.

Coi Loungedelica hai suonato dappertutto in Sardegna. C’è un aneddoto che ti fa ancora sorridere o arrabbiare dopo tutti questi anni?

Con i Loungedelica è tuttora un viaggio incredibile fatto di momenti singolari… sorrido quando penso a tutte le pazzie i i luoghi in cui siamo stati: aprire il concerto al Cala Di Volpe di Robbie Williams, Kylie Minogue, Riki Martin, One Repuic , le date con Malika Ayane a Cagliari e Sassari o ancora quando a 18 anni ho suonato con Piero Pelù e Francesco Renga, le date in Svizzera, in Norvegia e a Firenze. Provo rabbia quando penso al tempo perso, per colpa di altri su progetti che avevano tutte le carte in regola per diventare importanti.

C’è un brano che ancora oggi ti piace suonare, anche da solo?

Vado a periodi, per diverso tempo ho suonato e cantato per me “ Romeo & Jukiet “ dei Dire Straits

Quando ti sei avvicinato ai contenuti per i social?

Già dal 2010 quando con i Loungedelica ci promuovevamo in totale autonomia con foto, video, locandine e proposte ai vari locali dell’isola.

Cosa ti piace far conoscere alle persone? Tanti dei tuoi contenuti sono legati al mare e alle spiagge sarde, perché?

Mi piace che le persone vadano oltre lo scatto o i frame di un video, voglio che provino la mia stessa emozione, del momento esatto in cui ho girato quel determinato contenuto. Il mare l’ho sempre amato, ancora prima che iniziassi a fotografarlo è sempre stato qualcosa che mi faceva star bene, già da piccolo quando i miei genitori mi portavano nelle differenti coste sarde. Poi è diventato un sentimento sempre maggiore, i colori, la vegetazione a fare da cornice, le trasparenze, il suono delle onde sulla battigia… una visione poetica differente da chi ci vede solo acqua.

Il rapporto con gli altri è costante. Che tipo di riscontro hai ricevuto da chi ti segue?

Ho una community importante che mi supporta come persona e come artista, sono molto fortunato in questo, ci sono commenti che mi commuovono dalla loro intensità.

La Sardegna che vediamo dai tuoi scatti o dai tuoi video è davvero così bella?

La Sardegna è ancora più bella di come la mostro io, è qualcosa di unico e speciale, sempre diverso, un micro-continente che contiene tutte le bellezze che sono sparse nel resto del mondo.

Siamo in un periodo in cui si abbonda dell’intelligenza artificiale. Ne fai uso per i tuoi lavori?

Non uso l’AI perché sarebbe la fine della mia creatività ed emozione, oltre alla spesa inutile – a quel punto – di tutta l’attrezzatura che con sacrificio ho acquistato.

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