Gerusalemme brucia, l’ombra di Hamas

Il vento forte, un brusco rialzo delle temperature nelle ultime ore ma anche l’ipotesi, ieri rilanciata da alcuni media israeliani, che si tratti di un atto di terrorismo. Dalle prime ore di ieri mattina un devastante incendio ha colpito le colline attorno a Gerusalemme, enormi nuvole di fumo si alzavano in cielo. Cinque tra villaggi e quartieri sono stati evacuati, dopo che le fiamme si sono propagate a partire dalla foresta di Eshtaol. Secondo le autorità israeliane, sarebbero decine i focolai registrati. Il ministro della Difesa Israel Katz ha già dichiarato l’emergenza nazionale e ha diramato un ordine speciale, chiedendo che alcuni reparti dell’esercito israeliano si mettano a disposizione per contenere i roghi. «Tutte le forze disponibili devono essere mobilitate per salvare vite umane e domare gli incendi», ha tuonato.
Molti automobilisti hanno abbandonato le auto in mezzo alla strada e sono scappati a piedi. Secondo i media israeliani, diverse comunità situate a circa 30 chilometri a Ovest di Gerusalemme sono state pure evacuate. Alcuni video mostrano squadre di vigili del fuoco impegnate a contenere le fiamme. Le comunità di Neve Shalom, Bekoa, Taoz e Nachshon sono state svuotate. Così come anche il vicino monastero. Diverse persone sono state tratte in salvo dalle loro automobili, che ormai avevano preso fuoco. Ieri erano già attivi dodici aerei, 63 squadre di vigili del fuoco e 105 squadre di terra, in quella che è una vera e propria mobilitazione generale. È stato attivato un reparto motociclistico per soccorrere chi resta bloccato nel traffico. Ambulanze e veicoli di pronto intervento del servizio di emergenza sono stati messi in allerta per assistere in caso di feriti. L’agenzia di soccorso israeliana Magen David Adom ha riferito che centinaia di persone sono a rischio a causa dei roghi e ci sono già 16 intossicati. La polizia ha chiuso l’autostrada principale Gerusalemme-Tel Aviv e ha sgomberato i residenti. Una settimana fa nella stessa area si erano già sviluppati incendi.
Ieri quindi è arrivato l’intervento di Hamas, il suo incoraggiamento alla violenza e all’odio contro gli israeliani. Il gruppo islamista ha pubblicato su Telegram un messaggio: «Bruciate tutto ciò che potete: boschi, foreste e case dei coloni». «Bruciate Israele. I giovani della Cisgiordania, di Gerusalemme e quelli di Israele hanno dato fuoco alle loro auto… Gaza attende la vendetta dei liberi», ha scritto ancora il movimento estremista. A corredo, la foto di una persona mascherata che dà fuoco a un campo, mentre sullo sfondo si vede una città in fiamme, con la scritta: «Le case dei coloni saranno cenere sotto i piedi dei rivoluzionari» e l’hashtag «Bruciate le case dei coloni». In precedenza, in un post sempre su Telegram, Jenin News Network, aveva già invitato i palestinesi a «bruciare i boschi vicino agli insediamenti». E poi: «La benzina e una scintilla possono trasformare un’entità in un inferno di fuoco. Gli insediamenti e le loro foreste sono il tuo obiettivo».
Ieri la paura è salita alle stelle e il panico si è diffuso velocemente, lasciando nello scompiglio Israele. Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, responsabile dei vigili del fuoco, ha visitato l’area colpita. Lo Shin Bet, il servizio segreto interno dello Stato ebraico, è coinvolto nelle indagini sugli incendi a Gerusalemme, alcuni dei quali si sospetta siano dolosi, sono stati pure arrestate tre persone, e l’agenzia sta aiutando la polizia israeliana a localizzare i possibili responsabili. Sono stati poi annullati tutti gli eventi in programma per il giorno dell’Indipendenza. Secondo più fonti, però, le alte temperature e i forti venti stanno alimentando i roghi. I media locali riferiscono che Israele ha chiesto aiuto a Bulgaria, Cipro, Grecia e Italia per fronteggiare l’emergenza. Roma e Atene intanto, sono tra i primi Paesi a rispondere alla richiesta di soccorso da parte di Tel Aviv inviando i canadair.
«Siamo nel mezzo di un incendio di grandi dimensioni, forse il più grande mai avvenuto in questo Paese» dice Shmulik Friedman, capo dei pompieri di Gerusalemme in conferenza stampa. «La nostra attività continuerà per molto tempo. Siamo ben lontani dall’avere il controllo».
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