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Gentiloni: «L’Europa reagisca all’età del caos costruendo la difesa comune»

Non sappiamo ancora dove andrà “il mondo di Trump”, visto che «l’età dell’oro che aveva promesso è un’età del caos», ma il disimpegno degli Stati Uniti dall’Europa non è iniziato oggi. E L’Europa deve prenderne atto e reagire. Come? «Prima di tutto costruendo una difesa comune. Non possiamo pensare di riuscire a difenderci con i singoli eserciti. Non voglio che i nostri nipoti vivano sotto il ricatto di dittature perché noi non gli abbiamo garantito una capacità di deterrenza». Non ci gira intorno l’ex premier ed ex commissario europeo, Paolo Gentiloni, intervenuto al Festival dell’Economia di Trento al panel «Quale Europa nel mondo di Trump».

«Dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia – ricorda – polacchi e baltici ci avevano avvertito: se non reagite con decisione questa storia tornerà. Noi eravamo più ottimisti, ma avevano ragione loro». Oggi l’Unione europea non è più ottimista, ma un po’ «timida» sì nel decidere, nella sostanza, di mettere insieme gli eserciti. «Qualche passo avanti in questi giorni con il fondo da 150 miliardi di prestiti è stato fatto – afferma al Festival dell’economia rispondendo alle domande di Giuseppe De Filippi, vicedirettore del Tg5- ma sono prestiti e il vantaggio che ne hanno i paesi è nell’ordine di mezzo miliardo di euro di minori spese per interessi, meno di quello che assicurava Sure all’inizio della pandemia. Troppo poco per convincere ogni singolo Stato membro a rinunciare al proprio carro armato».

La Germania e gli Eurobond per la difesa

Definisce «una fesseria» aver chiamato il piano europeo “Rearm Europe”: «Meglio “Defend Democracy, per esempio». Ma ciò che più lo infastidisce è l’assenza di reazioni alla decisione della Germania – «la Germania!» di «stanziare, con un governo decaduto» 50 miliardi per la difesa, senza alcuna disponibilità o almeno una discussione sulla «possibilità di costruire una difesa comune finanziata con l’emissione di debito comune, nuovi Eurobond» come quelli emessi per finanziare NextGeneration Eu e i Pnrr. «Se andiamo verso una difesa comune conteremo qualcosa nel mondo. Altrimenti, se gli Stati uniti confermano il loro disimpegno, senza il fratello americano che ci protegge, avremo enormi problemi. E senza una seria capacità di deterrenza, come difenderemo i nostri valori, il nostro welfare, il nostro stato di diritto?». E l’Italia dovrebbe «dire la sua» su questa materia così delicata, non lasciare che siano solo Francia e Germania, a guidare i giochi, magari insieme al Regno Unito: «Anche solo per ricordare che anche una dimensione “verticale”, Nord-Sud della difesa, verso l’Africa. No a coalizioni di difesa che guardino solo alla Russia».

Tornando a Trump e all’età del caos, «chi fa previsioni economiche dice sempre che siamo in una fase di incertezza, ma qui non è incertezza, qui c’è un casino, una situazione in cui tutti stiamo lì ogni giorno a vedere che decisioni arrivano. E quest’ultima del 50% dei dazi per l’Unione Europea è veramente molto grave, bisogna prenderla sul serio, non solo come posizione negoziale che alla fine si aggiusterà, perché non è così».

L’Italia usi i buoni rapporti per difendere il paese

«La mia impressione, se pensate alla velocità e alla radicalità delle decisioni che vengono prese in tutti i campi è che non è soltanto una questione di dazi. Penso sia un Trump che vuole in qualche modo ridisegnare il ruolo dell’America nel mondo. Non è una posizione negoziale per ottenere qualche risultato, qualche vantaggio. E in più Trump vuole fare un sacco di soldi: c’è anche questa dimensione che è molto inquietante dal punto di vista del conflitto d’interessi» ha aggiunto l’ex premier che poi ha parlato del ruolo e della posizione dell’Italia. «Voi avete sentito qualcuno del governo? Non mi pare. Ogni tanto i buoni rapporti vanno usati per difendere il proprio Paese, la propria nazione. L’impressione è mentre con Biden la politica estera del governo italiano è stata rassicurante, con Trump non sappiamo più dove andare. La bussola deve essere l’Unione europea e l’interesse del paese. Invece in queste settimane vedo troppa timidezza e la cosa mi preoccupa».


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