Genova in piazza per la pace a tre anni dall’inizio del conflitto – Lavocedigenova.it
“Noi non siamo soli”, “L’Ucraina non si vende ma si difende”, “A casa nostra c’è un aggressore” sono solo alcuni dei cartelloni che sono stati mostrati dalla comunità ucraina durante la fiaccolata organizzata per questo pomeriggio in via XX Settembre per sostenere il popolo ucraino a tre anni dall’inizio del conflitto.
L’evento ha visto la partecipazione circa quattrocento manifestanti che, con fiaccole accese, hanno percorso il centro della città.
“La collaborazione con il popolo ucraino si è consolidata fin dall’inizio dello scoppio della guerra tre anni fa – dichiara il sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi -. Abbiamo fatto tante cose insieme, è nata una comunità veramente vivace che sta dando un grande contributo alla nostra città”. Piciocchi ricorda le iniziative di solidarietà portate avanti, grazie alle quali “siamo riusciti a portare in salvo tante famiglie, che sono rimaste poi qui e si sono perfettamente ambientate. Oggi siamo in piazza per ribadire il nostro no alla guerra, la condanna risoluta di questa aggressione della violazione del diritto internazionale, e il Comune continuerà a collaborare con grande determinazione per una sempre maggiore accoglienza della comunità ucraina”. Non sono mancati i ringraziamenti a “tutti i genovesi che si sono molto impegnati in questi anni per far sentire a casa le persone che scappavano dalla guerra. La città ha dato ancora una volta una grande manifestazione di solidarietà con molta discrezione, tanti hanno collaborato e hanno continuato dopo l’emergenza. È doveroso essere qui e marciare con i nostri fratelli e sorelle ucraine e che questa guerra possa concludersi al più presto”.
Presente anche la candidata sindaca Silvia Salis: “Tutte le forze del centrosinistra, dai riformisti di Italia Viva e Azione, al Pd fino al M5s sono insieme in piazza oggi perché la difesa della pace è di tutti. L’accoglienza è un valore di Genova, che si fonda sulla Resistenza, sulla solidarietà e sull’accoglienza di tutti i popoli che sono vessati dalla guerra. Da tre anni il popolo ucraino subisce una guerra ingiusta, quindi credo sia importante essere qua convintamente al loro fianco” dichiara prima dell’inizio della marcia.
Tanti cartelloni, tantissimi bambini presenti, tanta la commozione dei partecipanti, che hanno invaso via XX Settembre prima, piazza De Ferrari e Matteotti poi con i colori gialli e blu della bandiera ucraina. “Ancora una volta grazie Genova e grazie Liguria – dichiara il portavoce della comunità Oleh Sahaydak -. Fra qualche ora sarà il terzo anniversario dell’invansione su larga scala dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, il secondo atto di un’aggressione già in corso con l’inizio dell’occupazione militare di Donbass. Comincerà un altro anno di una guerra di dominazione e conquista che per il popolo ucraino e per il diritto internazionale può concludersi solo con la liberazione dell’Ucraina dall’invasore. Solo così si potrà fermare il progetto di uno stato terrorista, che non si accontenta di distruggere l’Ucraina, il suo popolo e di minacciare l’Europa e il mondo, ma fomenta ovunque odio e conflitti, distruzione e morte. Il risultato di questa guerra determinerà il destino del mondo. Dobbiamo tutti continuare a sostenere l’Ucraina fino al raggiungimento di una pace giusta e duratura, e l’unico modo per raggiungerla è sconfiggere l’invasore. Solo in questo modo ci si potrà sedere ad un tavolo di pace serio. Qualsiasi concessione alla Russia sarebbe come ammettere che tutti gli eroi militari e civili e tutti gli innocenti caduti fino ad oggi sono caduti per niente, e che la sopraffazione può diffondersi e moltiplicarsi impunita in Europa e nel mondo. Per gli eroi e quelli martiri, oggi insieme a voi chiediamo una pace giusta per Ucraina e il mondo libero”.
Durante il raduno, sul ledwall di Regione Liguria sono state proiettate immagini selezionate dalla Comunità Ucraina, mentre la fontana di piazza De Ferrari è stata illuminata di blu e giallo, i colori della bandiera ucraina. Al termine degli interventi istituzionali anche una rappresentazione di canto dei più piccoli e un coro che hanno intonato melodie tradizionali. Le fiaccole, portate a mano a mano dai partecipanti e dalle autorità, sono state depositate in piazza Matteotti ricreando il profilo dei confini dell’Ucraina.