Genoa: tanti assist-man, serve un finalizzatore in attacco
Genova. Nella scorsa stagione il Genoa aveva un punto di riferimento fisso: Andrea Pinamonti. L’attaccante trentino, arrivato in prestito, ha retto da solo, complice i vari infortuni patiti dai compagni, l’attacco rossoblù. Inizialmente aveva fatto storcere il naso ai tifosi, memori delle prestazioni durante la sua prima avventura al Genoa, invece ‘Pina’ si è preso sulle spalle la squadra tante volte, facendo un lavoro senza palla che fa brillare gli occhi agli allenatori. Non è un caso che sia Gilardino, sia Vieira, stravedessero per lui.
Con la nuova stagione e l’arrivo di elementi come Stanciu, Grønbæk, Ellertsson, il ritorno di Messias, senza dimenticare Malinovskyi tornato a disposizione, il Genoa ha ampiamente sopperito a ciò che mancava l’anno scorso: chi potesse servire la punta centrale e mandarla in rete. Un innalzamento della qualità in mezzo al campo, con Valentin Carboni che è sempre più vicino, che significa una cosa: il Genoa alza l’asticella e l’obiettivo è fare partite con maggior possesso palla rispetto alla necessità-virtù dell’anno scorso. Da non dimenticare anche l’affare Cornet, ma per un accordo economico che non sia lacrime e sangue occorrerà avere pazienza.
Di sicuro a Vieira per l’attacco del suo Genoa piacerebbe un ritorno di Pinamonti, ma in cima alle preferenze ci sarebbe anche Tengstedt, considerato dal mister rossoblù uno che la butta dentro e duttile nel gioco offensivo. Quello che per Vieira è una certezza è che Vitinha quest’anno giocherà da numero 9, niente più esperimenti da esterno. Il mister è stato anche chiaro con la Società: niente acquisti che siano dei doppioni dei giovani che il Genoa sta facendo crescere a poco a poco, Ekhator in primis a cui il mister vuole dare molto più spazio quest’anno.
Non ha senso, e stupisce che Vieira sia una mosca bianca nel campionato italiano, andare a prendere giocatori all’estero quando si ha un vivaio a cui attingere e giocatori in casa da valorizzare e l’attacco del Genoa ne ha.
Una visione che è condivisa dalla presidenza, che all’avvio della nuova stagione ha mostrato tutta la gratitudine al mister: Dan Sucu, aveva confessato di aver avuto paura di perdere Patrick Vieira, ma di aver avuto la conferma che il tecnico è “un uomo di parola e un punto di riferimento per noi”. E Vieira ha risposto: “Le parole che il presidente ha usato nei miei confronti mi onorano e mi caricano di responsabilità. Sento anche io una grande affinità con lui e con tutta la dirigenza per portare avanti insieme la nostra idea di squadra che si costruisce già da questi primi giorni di preparazione”.