Garlasco e Sistema Pavia, i pm di Brescia ricorrono in Cassazione

La Procura di Brescia è pronta a depositare i ricorsi in Cassazione contro i tre annullamenti da parte del Tribunale del Riesame dei decreti di sequestro dei dispositivi informatici, tra cui quelli dell’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, nelle due indagini intrecciate, ossia quella per corruzioni in atti giudiziari sul caso Garlasco e l’altra per corruzione e peculato sul cosiddetto “sistema Pavia”.
Dopo le perquisizioni e sequestri di telefoni e pc del 26 settembre – nell’ambito dell’inchiesta che vede Venditti sospettato di aver favorito nel 2017 l’archiviazione di Andrea Sempio, nuovamente indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi – c’era stato già un primo annullamento lo scorso 17 ottobre. A questi si aggiunge un altro annullamento da parte del Riesame bresciano – il 7 novembre scorso – del decreto di sequestro degli stessi dispositivi che aveva riguardato la tranche d’indagine su Venditti ed altri per il cosiddetto “sistema Pavia” dove è indagato per corruzione e peculato.
Gli 11 dispositivi informatici di Venditti (3 telefoni, 2 pc, 2 Ipad, 2 hard disk e 2 chiavette usb) però resteranno ancora in mano a pm e investigatori della Gdf bresciana, perché la Procura aveva deciso di effettuare un accertamento irripetibile per le copie forensi e l’estrazione dei dati, ma la difesa, poi, ha chiesto al gip che eventualmente si proceda con incidente probatorio, nominando un perito terzo.
Come era emerso già nei giorni scorsi i pm bresciani depositeranno a breve i ricorsi alla Suprema Corte. I decreti di sequestro in relazione al presunto “sistema Pavia” sono stati annullati, oltre che per mancanza di parole chiave per le ricerche per la posizione di Venditti, anche proprio nel merito dell’assenza di indizi nelle indagini a carico del magistrato in pensione e del pm Pietro Paolo Mazza. Quelli del caso Garlasco, invece, per mancata indicazione delle parole chiave e per il periodo troppo esteso indicato per le ricerche. Intanto, oggi potrebbero essere riconsegnati a Venditti i dispositivi, tra cui pc, telefoni e chiavette, che gli erano stati presi il 26 settembre, con le perquisizioni nell’inchiesta che vede indagato anche Giuseppe Sempio, padre di Andrea.
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