Umbria

Gara per i bus in 4 lotti, Regione: «Impossibile tornare indietro, limitare i danni»


Dai quattro lotti non si può tornare indietro. La suddivisione dei servizi di trasporto pubblico locale dell’Umbria in quattro ambiti separati, definita oltre tre anni fa dalla precedente amministrazione regionale, rappresenta oggi un vincolo che non può più essere modificato. È questo il punto fermo sottolineato venerdì dalla giunta regionale guidata da Stefania Proietti a proposito della tribolata vicenda della gara per l’affidamento del servizio pubblico su gomma. 

Quattro lotti L’attuale assetto della gara Tpl, impostata durante il mandato della giunta Tesei e in particolare dall’ex assessore Enrico Melasecche – ricorda la Regione – prevede la messa a bando del servizio suddiviso in quattro lotti territoriali. Una scelta che la nuova amministrazione non condivide pienamente, ma che risulta ormai vincolata dall’evoluzione normativa e amministrativa intervenuta nel frattempo. «Alcune decisioni prese in allora appaiono pressoché immodificabili», chiarisce De Rebotti, e modificare ora la struttura significherebbe compromettere ulteriormente i tempi e la stabilità di un sistema che è in proroga, come ricordato in molteplici occasioni anche dalla Corte dei conti, da oltre 14 anni.

Limitare i danni È su questi presupposti che Palazzo Donini ha deciso di intervenire dove possibile. Primo obiettivo: rimuovere il limite imposto in precedenza, che consentiva a un singolo operatore economico di aggiudicarsi al massimo due dei quattro lotti. Tale vincolo, definito con atto politico dalla precedente amministrazione, è considerato oggi un ostacolo alla solidità e alla sostenibilità economica del sistema. Per questo motivo è stato dato mandato agli uffici e a Umbria mobilità (che gestirà la gara e appalterà i servizi), di avviare un’interlocuzione con l’Autorità di regolazione dei trasporti per chiedere una modifica che «limiti i danni» e consenta l’eventuale assegnazione di più lotti allo stesso soggetto, se questo porterà benefici in termini di efficienza e integrazione.

Miglioramenti In parallelo, la Regione sta lavorando a un meccanismo che premi i concorrenti capaci di proporre soluzioni migliorative che derivino dalla gestione integrata di più lotti. L’obiettivo è generare economie di scala e favorire una maggiore integrazione territoriale, traducibile in un servizio più efficiente e in un risparmio da reinvestire nella qualità del trasporto.

I lavoratori Un altro nodo cruciale riguarda la tutela del lavoro. La giunta ha confermato la volontà di rafforzare la clausola sociale già prevista nella documentazione di gara, valutando anche l’introduzione di un contratto integrativo territoriale regionale. Questa misura punta a garantire diritti omogenei a tutti i lavoratori coinvolti, comprese le nuove assunzioni e i dipendenti di eventuali subappaltatori che oggi non godono di contratti di secondo livello. «Il tutto però – dice Proietti – non può che avvenire nel pieno e totale rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che sono l’asse portante del sistema dei trasporti». 

Il deposito Nel frattempo, è stato superato uno degli ostacoli che aveva rallentato l’iter negli anni scorsi: l’individuazione di un’area idonea per ospitare il nuovo deposito degli autobus urbani di Perugia. È in corso il confronto tra Regione e Comune per definire il perimetro dell’intervento e dare avvio alla variante urbanistica necessaria per realizzare l’opera pubblica.

Partecipazione A fare da cornice a tutto il processo è il percorso di partecipazione pubblica che accompagnerà l’adozione dei nuovi strumenti di pianificazione: il “Piano di bacino del trasporto pubblico regionale e locale” e il “Regolamento tariffario”. Entrambi i documenti, mai approvati dalla precedente amministrazione, saranno costruiti con il contributo di Province, Comuni e cittadini. Secondo Proietti e De Rebotti, il nuovo piano della mobilità «risponderà ai bisogni dei cittadini umbri e dei turisti che scelgono la nostra terra come luogo d’esperienza».

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