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Gabriella Carlucci: «A 21 anni ebbi un incidente terribile in Messico. Il mio fidanzato morì, io ne uscii con il volto distrutto. Il mio naso ricostruito con un pezzo di costola»

La conduttrice Gabriella Carlucci ha raccontato a Verissimo il tragico incidente in cui è stata coinvolta a 21 anni. Uno scontro tra un camion e l’auto su cui viaggiava le è stato quasi fatale.

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Il fidanzato dell’epoca è morto sul colpo, lei è rimasta sfigurata da pesanti fratture senza poter contattare per giorni le sorelle Milly e Anna che erano a Los Angeles. In California si è sottoposta al primo intervento al naso, ma non è stato risolutivo così per i successivi 5-6 anni ha girato l’Europa nel tentativo di rimediare all’enorme danno subito.

«Abbiamo avuto uno scontro frontale – ricorda l’artista 66enne – quindi mi sono trovata da sola, non esistevano i telefonini. Intanto i miei genitori erano in Italia, le mie sorelle a Los Angeles. Loro perdono le mie tracce per dieci giorni, hanno cercato d’indagare con il Consolato ma era complicato capire cosa mi fosse successe. Ero sola in ospedale senza nessuno che mi assistesse, perché la persona che era con me (il suo fidanzato dell’epoca, ndr) era morta. Quando mi sono un po’ ripresa non avevo capito bene quello che mi era successo. Invece era stato un incidente pazzesco: mi si era rotta l’orbita destra, tutto il naso, trinciato di netto il nervo facciale della parte sinistra».

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Grazie all’aiuto di una delle sorelle si è quindi rivolta a un chirurgo maxillo facciale che ha iniziato un lavoro di ricostruzione sul viso sfigurato, ma tuttavia poter aggiustare tutto, come il naso in mille pezzi, per il quale ci sono voluti in totale circa 5 anni e varie operazioni. «Non avevo neppure più le cartilagini, mi servivano più operazioni: il naso è stato ricostruito prelevando le cartilagini mancanti da un pezzo di costola», racconta Gabriella Carlucci. Nel frattempo iniziava a lavorare in TV, con le difficoltà causate dal fatto che per «molto tempo la faccia era totalmente asimmetrica». Dopo altri tre interventi il naso è stato ricostruito, tuttavia, dal punto di vista funzionale non è tornato come prima, al punto che la fragilità dei capillari interni le provocano facilmente dei sanguinamenti.
«Se uno dentro di sé non trova le risorse non puoi sperare che qualcuno ti aiuti»: questo – dice – è l’insegnamento che ha appreso da quel tremendo episodio.




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