Fuscaldo, scarichi fuori controllo: sequestrato il depuratore
La procura di Paola ha sequestrato il depuratore di Fuscaldo dopo aver scoperto scarichi fuori controllo, liquami in mare e un sistema depurativo ai minimi termini
FUSCALDO (COSENZA) – Scarichi fuori controllo, liquami finiti direttamente in mare e un sistema depurativo ridotto ai minimi termini. È questo lo scenario che ha portato al sequestro del depuratore comunale di Fuscaldo, avvenuto nell’ambito di un’operazione congiunta condotta dalla Capitaneria di Porto, dai carabinieri di Fuscaldo e dalla polizia giudiziaria, sotto il coordinamento dell’ufficio ambiente della Procura di Paola, guidata dal procuratore Fiordalisi. Il provvedimento scatta dopo i controlli su 16 impianti effettuati dalla Regione Calabria.
A emergere con evidenza è il caso di Fuscaldo: l’unico impianto tra quelli monitorati a presentare gravi criticità strutturali e ambientali. Due dipendenti della società che gestisce l’impianto – con sede legale a Siracusa – risultano al momento indagati per inquinamento ambientale, reato previsto dall’articolo 452‑bis del Codice Penale. I valori registrati allo scarico hanno superato i limiti consentiti in maniera allarmante. Laddove la soglia massima fissata è 5.000, sono stati rilevati valori fino a 65.000. Tra le violazioni più gravi accertate, scoperto un foro nella conduttura che permetteva la fuoriuscita di fogna non depurata direttamente nel torrente Maddalena e quindi a mare.


FUSCALDO, SEQUESTRATO IL DEPURATORE, NOMINATO UN CUSTODE GIUDIZIARIO
Un danno ambientale concreto, che si aggiunge a una lunga serie di carenze tecniche rilevate sull’impianto. L’impianto era privo del sistema di grigliatura, indispensabile per bloccare detriti solidi, e risultava inefficiente anche la disoleatura, ossia il trattamento che dovrebbe separare oli e sostanze galleggianti prima della fase depurativa. Le denunce dei residenti nei pressi del torrente Maddalena, che da mesi lamentavano un odore persistente e nauseante, trovano ora piena conferma.
Proprio in quella zona è ubicato il depuratore comunale ora sotto sequestro. Per contenere i disagi alla popolazione e garantire la continuità dei servizi essenziali, la Procura ha chiesto la nomina di un custode giudiziario. Questi avrà il compito di vigilare sul funzionamento minimo dell’impianto durante la fase di sequestro. L’intervento della Procura di Paola si inserisce in una strategia più ampia di contrasto ai reati ambientali e di tutela della salute pubblica. Il procuratore Fiordalisi, insieme all’ufficio ambiente – organo specializzato nella valutazione tecnica degli impianti – ribadisce la necessità di monitoraggi costanti e azioni rapide in presenza di situazioni di pericolo. Le indagini sono in corso. Non si esclude il coinvolgimento di ulteriori soggetti o la contestazione di altri reati.
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