“Furti in aumento in alcuni comuni, ma non è il far west”
“Preoccupazione sì, allarmismo no”. Sono le parole d’ordine uscite dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto nella mattinata di oggi, 18 dicembre, a Lanciano. Alla riunione a porte chiuse, presieduta dal prefetto Gaetano Cupello, hanno partecipato una ventina di sindaci dell’area frentane e vastese, il procuratore presso il tribunale di Lanciano Mirvana Di Serio, il questore di Chieti, i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, i rappresentanti locali di carabinieri, polizia di Stato, guardia di finanza e polizia locale.
Il prefetto ha voluto sentire dai sindaci le esigenze e le preoccupazioni delle comunità locali, scosse dagli episodi criminosi registrati in questi mesi sul territorio: dai furti in abitazione, in alcune zone vissuta come una vera e propria emergenza, alle truffe agli anziani, dalla rapina alla villa dell’imprenditore Valerio D’Orsogna, avvenuta ad ottobre a Rocca San Giovanni, all’all’esplosione del bancomat a Scerni appena qualche giorno fa.
“I sindaci non ci hanno riferito di situazioni di paura o allarme grave sui territori – dice al termine del vertice il prefetto Gaetano Cupello – C’è stato in alcuni comuni un lieve, in alcuni casi anche un po’ più che lieve, incremento dei reati predatori, ma siamo sempre in una situazione contenuta e contenibile. Non è il ‘far west’, come ci confermano i dati in nostro posssso. Bisognerebbe riuscire ad allineare la percezione della sicurezza a quelli che sono i dati reali. Siamo venuti a Lanciano per dare un segnale alla cittadinanza (qui sono state raccolte 1200 firme da parte dei cittadini che chiedono interventi per i furti in abitazione, ndc) – continuna il prefetto – Non è una parata, vogliamo dare anche risposte, incrementando i servizi di controllo e prevenzione e spingendo su quelle che sono le competenze comunali: incrementare i vigili urbani e la videosorveglianza, per quanto possibile in una situazione di ristrettezze economiche. Le telecamere servono ma da sole non bastano: la sicurezza è un sistema integrato, fatto di varie componenti che devono funzionare insieme. Anche un territorio ordinato e che rispetta le regole, toglie il brodo di cultura che alimenta e facilita i comportamenti criminali”.
Dalle forze dell’ordine sono arrivati suggerimenti a non tenere grosse somme di denaro in casa e a segnalare movimenti, auto o persone sospette al 112, così da favorire una risposta tempestiva delle pattuglie. I sindaci hanno posto anche il problema delle presenza di cinghiali e lupi nei centri abitati, che spesso mettono a rischio la sicurezza degli utenti della strada, e la necessità di avere un punto di controllo a valle, dove si intersecano molte strade (A14, fondovalle Sangro), spesso usate come via di fuga dalle bande criminali.
Nel corso della riunione è stata esaminata la situazione dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica nell’area, che non evidenzia segnali di rilevante allarme, tenuto conto dei vari indici di criminalità ed in particolare di quelli relativi ai reati più gravi, pur essendosi registrata, nel corrente anno, una certa recrudescenza dei casi di furti, in particolare in abitazione.
Al riguardo, è stato disposto che si proceda ad una ulteriore intensificazione dei servizi di prevenzione e vigilanza da parte delle forze dell’ordine, in particolare nei Comuni e nelle zone maggiormente sensibili, mentre i sindaci sono stati invitati a valutare l’opportunità di implementare i sistemi di videosorveglianza, che costituiscono un importante strumento di controllo del territorio anche in chiave di deterrenza, e ad ampliare l’organico dei rispettivi comandi di polizia locale, promuovendo ove possibile la unificazione dei servizi, attraverso la costituzione di unioni di comuni.
Il prefetto ha, inoltre, richiamato l’attenzione dei sindaci sulla necessità di garantire un costante ed efficiente flusso informativo tra amministrazioni comunali, forze dell’ordine e cittadini, ai quali va raccomandato, ad opera degli stessi sindaci, di collaborare con le forze di polizia, denunciando fenomeni criminosi di cui sono vittime o dei quali vengono comunque a conoscenza.
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