Fumi dalle navi in porto, comitati preoccupati: “Dirottati i fondi per l’elettrificazione”
Genova. Riceviamo e pubblichiamo dalla rete di associazioni San Teodoro, che da tempo vigila e si batte per migliorare la situazione della qualità dell’aria legata ai fumi da traghetti e navi in porto a Genova, alla luce delle ultime novità. I comitati scrivono agli armatori che nel 2024 hanno sottoscritto il Genoa Blue Agreement per la riduzione spontanea dell’inquinamento da combustione dei carburanti.
“Spettabili armatori, abbiamo appreso, con interesse, che insieme alla Grimaldi, per quanto riguarda le sue navi RO-RO, anche la Grandi Navi Veloci sta rinnovando la sua flotta traghetti, con l’entrata in servizio della GNV Polaris e di quatto traghetti della stessa classe, dotati di innovative caratteristiche, attente a una drastica riduzione dei consumi e delle emissioni di polveri, biossido di azoto e anidride solforosa, nonché predisposti all’allacciamento alla rete elettrica, una volta in banchina.
Ci ha fatto anche piacere apprendere che, sia Gnv sia Moby, stanno rottamando diversi traghetti, vetusti. Si tratta di una scelta che auspichiamo venga fatta anche per i vari traghetti Moby e Gnv, altrettanto obsoleti, che nell’estate 2024 hanno operato a Genova e di cui le nostre “sentinelle dei fumi dal porto” hanno documentato e segnalato molte volte le emissioni di fumi scuri per più di quattro minuti, cioè oltre i limiti previsti dalla regola 6 del Genoa Blue Agreement da voi sottoscritto. Come ben sapete, la lunga emissione di fumi scuri evidenzia un pesante inquinamento dell’aria, come pure un’inadeguata manutenzione dei motori, confermata dal frequente ricorso di tali traghetti alle riparazioni navali anche in piena stagione turistica.
Ma la buona notizia dell’entrata in servizio di traghetti di ‘ultima generazione’, è stata offuscata da quella che i fondi già stanziati per l’elettrificazione delle banchine del terminal traghetti di Genova, sono stati dirottati altrove e che quindi la realizzazione di tale opera slitta a data indefinita.
Tutto ciò penalizza gli sforzi virtuosi di coloro che tra di voi hanno voluto attrezzarsi per l’allacciamento e reitera il danno a carico dei cittadini, costretti a respirare aria inquinata e patogena.
Nostre stime, basate su consumi di carburante e fattori di emissione di traghetti, disponibili in lettera-tura, hanno valutato che un’ora di ormeggio, a una banchina non elettrificata, di un traghetto della classe Gnv Polaris, non potendosi avvalere delle tariffe elettriche agevolate recentemente approvate da Arera, abbia un maggiore costo di carburante e di manutenzione motori, stimabile tra i 600 e i 900 euro.
Ben più pesante è il “costo” a carico degli oltre 50mila genovesi che d’estate sono esposti per molte ore al giorno a tali fumi, che per ogni ora di sosta di un moderno traghetto, costretto a tenere i generatori accesi in assenza di elettrificazione, comportano 4-6 chili di biossido di azoto, 5-10 chili di anidride solforosa, 0,5-1 chilo di polveri ultra-sottili, 0,2-0,5 chili di fuliggine (carbon black).
Di fatto, nel 2023, in via Bari, quartiere di San Teodoro, per quindici giorni, prevalentemente estivi, è stato superato il nuovo limite giornaliero UE di biossido di azoto, pari a 50 microgrammi per metro cubo d’aria. Superamenti documentati da ARPAL anche nel 2024. Sempre ARPAL (progetto UE Aer nostrum) stima che durante i mesi di agosto 2021 e aprile 2022, il contributo navale all’inquina-mento di biossido di azoto nel quartiere di San Teodoro, sia stato tra il 21 e il 23 %.
Tutto ciò si traduce nell’aumento di serie patologie polmonari, cardiovascolari e neurodegenerative. Con tali premesse vi chiediamo la disponibilità a un incontro, presso opportuni tavoli istituzionali, per cercare di individuare strategie condivise in grado di affrontare e risolvere tale situazione”-