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Fumata nera per l’Ai Act europeo


Dopo 22 ore di negoziati i colegislatori Ue non sono riusciti a raggiungere l’accordo finale sull’IA Act, la prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale. Il via libera era atteso in nottata e la conferenza stampa prevista per stamane è stata più volte spostata.

«Molti progressi sono stati fatti nelle ultime 22 ore. I lavori con il Parlamento e il Consiglio dell’Ue riprenderanno domani alle 9:00», ha scritto su X il commissario Ue al Mercato interno, Thierry Breton.

La pre intesa sui modelli fondativi

Nei giorni scorsi i rappresentanti dei Governi avevano trovatro un accordo “in linea di principio” sui modelli di fondazione come GPT-4, alla base del chatbot ChatGPT, uno dei nodi del negoziato. Tra i principali punti critici, anche la valutazione d’impatto sui diritti fondamentali, i sistemi di identificazione biometrica in tempo reale e a distanza, come il riconoscimento facciale, e le deroghe nell’ambito della sicurezza nazionale.

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AI e Media Freedom Act Ue

I percorsi per le leggi europee sull’intelligenza artificiale e la libertà dei media, due atti legislativi con cui l’Ue intende apportare dei “benefici allo spazio mediatico indipendente e forte in Europa”, enrano così nel vivo. Come ha spiegato la vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova, intervenendo all’European News Media Forum, l’obiettivo del legislatore Ue è «essere in grado di fermare la tendenza per cui l’IA potrebbe ottenere la personalità giuridica: sarebbe la fine dei diritti umani e del lavoro autentico del giornalista». «Sono una grande ammiratrice dello sviluppo tecnologico» ha avvertito Jourova, «ma dobbiamo essere in grado di cogliere in tempo i possibili rischi».

Quanto al Media Freedom Act, la vice presidente ha respinto la narrazione secondo cui la legge «sta aprendo agli Stati membri la possibilità di usare lo spyware» ha sottolineato. Specificando che la legge, al contrario, «è stata concepita per limitare l’uso di spyware il più possibile. Vogliamo – ha concluso Jourova – che questi provvedimenti vengano approvati e che portino benefici a uno spazio mediatico indipendente e forte in Europa».


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