Frankie Cosmos – Different Talking
Anche oggi, dopo oltre trenta anni da quei periodi d’oro del grunge e dei Nirvana, la Sub Pop Records è sempre un’etichetta importante e un riferimento che porta ogni volta artisti di qualità nelle nostre orecchie: questa settimana andiamo a scrivere di “Different Talking”, il sesto album di Frankie Cosmos, che arriva dopo quasi tre anni dal precedente, “Inner World Peace”.

La trentunenne musicista nativa di NYC lo ha scritto da sola e ha poi curato anche gli arrangiamenti e la produzione del disco, facendosi aiutare dai componenti della sua band (Alex Bailey, Katie Von Schleicher, Hugo Stanley).
La press-release spiega che “Different Talking” sembra esistere attraverso il tempo e lo spazio, proprio come tutti noi. È una raccolta di frammenti e ricordi, luoghi memorabili e sentimenti reinterpretati che si fondono in un insieme luminoso e vibrante: un album indie rock solido e cosmopolita che parla dell’invecchiamento e del passare del tempo, ma che riesce comunque a sembrare incredibilmente attuale.
Sono ben diciassette le canzoni che compongono questo sesto LP della musicista statunitense, ma tutte molto corte (nessuna raggiunge i tre minuti di lunghezza), ma tutti questi piacevoli schizzi, che riportano alla mente i primi lavori di Greta, sono incredibilmente piacevoli e ben curati.
Come possiamo notare sin dall’opening-track “Pressed Flower” non mancano mai splendide melodie, disegnate con chitarra e synth, così come una certa voglia per la perfezione pop, voluta oppure no.
Anche quando le cose si fanno più potenti come in “One! Grey! Hair!”, dove ai brillanti synth si vanno ad aggiungere schitarrate fuzzy dai toni power-pop, o nella più determinata e rumorosa “Your Take On”, dalle influenze indie-rock, la malinconia e la dolcezza della voce di Greta aggiungono un tocco pop nostalgico e gradevolissimo.
Il loro pop poi non ha mai bisogno di forzare per risultare fresco e piacevole come dimostra per esempio un brano come “High Five Handshake”, che allo stesso tempo non nasconde il suo volto dolce-amaro.
Diciassette piccoli spunti scritti con il cuore e ricoperti da un tenero senso di nostalgia, che ci portano in un viaggio di quasi quaranta minuti ricco di sfaccettature e di dolcezza indie-pop: da ascoltare sotto il primo sole ancora tiepido di quest’estate appena cominciata.
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