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Francesco Montanari: «Mi sposo. A 40 anni ho capito che l’amore funziona solo se ogni giorno scegli di esserci. E che mostrarsi fragili non è un limite»

Francesco Montanari è in macchina, sta guidando da Roma a Torino. Negli ultimi mesi è salito sul palco quasi ogni sera, alternando tre spettacoli: Storia di un cinghiale, Il medico dei maiali e L’uomo più crudele del mondo. «L’energia c’è, ma comincio ad accusare la stanchezza», spiega, «Tra poco rientro a Roma per girare Call My Agent, vado a Trapani per un nuovo film, vado avanti con la promozione della serie Netflix Maschi veri». Ma la notizia è un’altra: «E poi mi sposo».

E lo dice così? Iniziamo da qui.
«(Ride, ndr). Sì, in effetti non l’abbiamo mai detto. Abbiamo preferito tenerlo “segreto” finora. Io e la mia compagna Federica (Solarino, ndr) ci sposiamo il 14 giugno in Puglia».

Quando l’avete deciso?
«Ne parlavamo da un po’, ma restava qualcosa di vago. Quando gliel’ho chiesto, lei ha detto di sì, ma dopo un po’. All’inizio è rimasta spiazzata, mi ha abbracciato, commossa. Ma io volevo una risposta chiara. “Certo, certo”, mi diceva. “Sì o no?”, le ho chiesto. E alla fine ha detto sì».

La proposta è stata romantica?
«Volevo farla al mare, invece è successo in casa. Era il 25 agosto, io ero in calzoncini, c’erano 40 gradi. Lei era appena tornata dalla Puglia dopo 20 ore di macchina. Era stesa sul divano, distrutta. Io avevo l’anello in tasca. E semplicemente le ho chiesto: “Tu che programmi hai per i prossimi 50 anni?”. Lei mi ha risposto che avrebbe voluto viaggiare di più in America. “Sì, ma con chi?”, ho continuato io. A quel punto ho tirato fuori l’anello, e lei ha capito».

Perché avete scelto la Puglia?
«La nonna paterna di Federica era di Torre a Mare. Lei era molto legata a sua nonna, che è mancata durante il Covid. Mi dice sempre: “Mi dispiace che tu non l’abbia conosciuta”. Anche io avrei voluto presentarle la mia. Ci siamo conosciuti d’estate, e quel posto ci sembrava perfetto. La Masseria Mozzone, dove si terrà la cerimonia, è un luogo magico, semplice ma elegante. L’abbiamo immaginata come una festa di paese, con le persone a cui vogliamo bene».

Francesco Montanari e Federica Solarino

Francesco Montanari e Federica Solarino

Come vi siete conosciuti?
«Due amici ci hanno organizzato un appuntamento al buio. La prima volta è andata malissimo. Poi ci siamo rivisti per caso in un ristorante. Abbiamo parlato a lungo. Lei è una psicologa. Mi affascinava il suo mondo. Quella sera le ho chiesto una visita, lei mi ha risposto: “Ormai ci conosciamo, non si può più fare”. Le ho chiesto il numero e da lì è iniziata. Abbiamo vissuto una bellissima estate, quattro anni fa».

Non l’ha spaventata l’idea che potesse “analizzarla”?
«All’inizio mi incuriosiva. Pensavo: “Magari essere in coppia con una persona che ha una visione professionale aiuta”. Poi ho capito che non funziona così. Anche uno psicologo, in una relazione, si lascia coinvolgere come chiunque altro. Abbiamo tante cose in comune, proveniamo da una famiglia simile. Siamo entrambi borghesi, romani, ma con il desiderio di allontanarci da certi formalismi».


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