Francesco Baldessari, dal Trentino alla celebrità in Giappone: “Il Parkinson mi impedisce di tornare” – Cronaca
TRENTO. A causa della malattia di Parkinson, Francesco Baldessari ha annunciato che non potrà affrontare il viaggio in aereo che lo riporterebbe dal Giappone in Italia. “Resterò in Giappone fino alla fine”, ha dichiarato, “un paese che mi ha rapito il cuore, dove ho vissuto per 45 anni e dove desidero essere sepolto. Ma vorrei tanto poter salutare i miei amici un’ultima volta”.
Baldessari, scrittore e traduttore trentino, nato nel 1954, ha studiato al liceo “Galilei” di Trento e in seguito si è laureato in psicologia a Padova. La sua passione per le lingue straniere, in particolare l’inglese, lo ha accompagnato fin dalla giovane età.
Negli anni ’70, ha viaggiato attraverso gli Stati Uniti e il Messico, per poi iniziare, all’inizio degli anni ’80, una collaborazione con un’azienda italiana che si occupava di grandi opere, ricoprendo vari ruoli, tra cui carpentiere e traduttore, con tappe in Libia e Iraq.
Tuttavia, è stato il suo viaggio in Giappone, nel 1980, che ha segnato una svolta decisiva nella sua vita: “Non appena sono sceso dall’aereo, ho capito che quello sarebbe stato il posto dove avrei voluto vivere, morire e essere sepolto”, ha raccontato Francesco.
Il suo amore per il Giappone lo ha spinto a riflettere intensamente sulla cultura del paese, in particolare sull’animismo giapponese, un tema che ha approfondito nei suoi libri “Ombrelli rotti, il Giappone che non ti aspetti” e “Il paese dove le cose parlano”. In Giappone, Baldessari è divenuto una figura di culto, quasi una celebrità televisiva, autore di una guida sui ristoranti “internazionali” di Tokyo, ed è stato ospite in numerosi programmi di cucina. Ha anche una forte presenza online grazie al suo sito Dining Out In Tokyo.
Riguardo alla cittadinanza giapponese, Baldessari ha dichiarato di averne parlato con sua moglie, una giapponese che non è favorevole all’idea, preferendo che lui resti straniero. Tuttavia, lui non esclude che in futuro farà richiesta per ottenere il passaporto giapponese.
Francesco ha anche riflettuto su alcuni aspetti della cultura giapponese, che può risultare difficile da comprendere per gli occidentali, come la grande attenzione alla formalità, che spesso viene vista come una forma di distacco. Tuttavia, ha anche osservato che il Giappone condivide alcune problematiche con le società occidentali, come il progressivo invecchiamento della popolazione. In Giappone, con un’età media che supera i 48 anni, gli effetti dell’invecchiamento sono già visibili, con riduzioni dei servizi pubblici, come la diminuzione delle corse dei mezzi, per mancanza di giovani lavoratori.
Nonostante la sua condizione di salute, Baldessari ha cercato di non far trasparire troppo il suo malessere, vivendo con una pompa di infusione che cerca di rallentare i sintomi. La malattia gli impedisce di tornare in Italia, un pensiero che lo addolora molto. “Mi piacerebbe rivedere la mia terra natale e i miei amici, ma devo restare qui”, ha spiegato.
Un desiderio di Francesco è quello di condividere con gli occidentali la bellezza e la profondità del film d’animazione giapponese “La città incantata” di Miyazaki, una pellicola ricca di simboli che molti occidentali non riescono a comprendere appieno. Essere guidati nella visione del film da Baldessari, esperto della cultura giapponese, sarebbe un’occasione unica per esplorare questo capolavoro del cinema d’animazione.