Fortemente danneggiato il muro nel vecchio porto di Fiumicino
Devastata nella nottata tra il 3 e 4 aprile la barriera installata a Fiumicino un mese fa nell’area del vecchio porto, posizionata con lo scopo di creare una separazione col cantiere previsto per la realizzazione di un porto turistico.
Una barriera che aveva allarmato da subito i residenti: più di 300 persone avevano immediatamente messo in atto una protesta contro il progetto del porto turistico crocieristico, con un sit-in sul piazzale del vecchio faro di Fiumicino, portando con sé ombrelloni, sdraio, pinne da sub, teli da mare ed altri oggetti da spiaggia. Oggetto della protesta era stato anche lo stesso muro di cemento e metallo che circonda l’area destinata al futuro porto crocieristico.

Il Sindaco di Roma (competente dell’opera che rientra nei progetti del Giubileo), in risposta, aveva detto che “la barriera è funzionale all’opera e che i benefici derivanti dalla realizzazione del porto crocieristico superano ampiamente i disagi“.
Ma la protesta dei comitati contrari non solo al muro, ma al progetto complessivo della Royal Caribbean che prevede la realizzazione del porto crocieristico si è fatta costantemente sentire durante quest’ultimo mese. Innanzitutto una partecipata assemblea pubblica sabato 15 marzo al parco della Liburna, e soprattutto una “biciclettata” organizzata domenica 23 marzo, con partenza da Roma, grazie alla quale centinaia di persone si sono riversate sulla spiaggia e, esponendo bandiere e striscioni, hanno contestato “la grande speculazione”, secondo uno slogan fortemente sottolineato dai manifestanti.
Oggi, infine, a solo un mese dalla sua installazione, tutto il complesso di separazione dall’area cantiere appare semi distrutto: la griglia di metallo posta dopo la barriera è stata divelta e si trova sulla spiaggia. Per quanto riguarda il muro, sono presenti numerose lesioni e tutta la struttura risulta coperta di scritte di protesta.
Sui motivi della presenza di questa barriera di quasi 500 metri, c’era stata rabbia bipartisan, con l’intervento – subito dopo la realizzazione nella mattinata del 3 marzo – di Michela Califano, consigliera PD della regione Lazio: “Chiediamo chiarezza sul muro che delimita la spiaggia nei pressi del vecchio faro dove dovrà sorgere il porto crocieristico privato, spuntato dal nulla, nella notte. Non è stato affisso alcun cartello, non c’è alcuna certezza sull’inizio dei lavori, sull’iter dei progetti. Non sappiamo nemmeno se esistano delle autorizzazioni a tirare su una cosa del genere. Farlo poi alla chetichella, di notte, di certo non aiuta il dialogo e soprattutto lascia davvero molto perplessi.”

Le risposte successive erano state giudicate del tutto evasive da parte dei cittadini, che si sono visti imporre un’opera senza alcun tipo di coinvolgimento e senza chiarimenti di alcun tipo. Senza considerare che neanche durante la seduta della Commissione Giubileo del 17 febbraio (l’ultima prima della realizzazione del muro) si era minimamente accennato a tale costruzione.
In attesa di risposte o comunicazioni che possano far chiarezza sull’opera e che tengano conto delle domande dei cittadini, l’unica certezza è che l’opera di separazione dall’area del cantiere, dopo solo un mese è quasi completamente distrutta, e che ancora nulla è chiaro sui tempi e i modi di realizzazione del progetto.
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