Liguria

Forno elettrico, il Partito Liberaldemocratico di Genova: “Serve un’analisi strategica per garantire valore economico e sostenibilità sociale”


Genova. Il Partito Liberaldemocratico di Genova entra nella discussione sul forno elettrico. Lo fa con una nota in cui condivide alcune considerazioni che ritiene utile porre all’attenzione di chi sarà chiamato a gestire il futuro dell’impianto.

“L’area siderurgica di Cornigliano è regolata da un Accordo di Programma sottoscritto nel 1999 e aggiornato in modo significativo nel 2005. Tra i punti principali si evidenziano: la cessazione delle lavorazioni a caldo; l’assegnazione a Ilva di 1.150.000 mq comprensivi di banchina; un impegno occupazionale tra 2.500 e 3.000 addetti. A oggi, quest’ultimo obiettivo non risulta raggiunto, con una forza lavoro attuale di circa 950 addetti”.

Il Pld genovese evidenzia come Cornigliano rappresenti una delle aree più interessanti del Mediterraneo per posizione e dotazioni infrastrutturali (banchina, vicinanza ad aeroporto, ferrovia e autostrade). “Si tratta quindi di uno spazio che potrebbe ospitare insediamenti produttivi ad alto valore aggiunto, con ricadute occupazionali qualificate e durature”.

La permanenza dell’attività siderurgica, seppur in forma ridotta, ha limitato negli anni le possibilità di sviluppo dell’area e della città, che soffre da tempo la carenza di spazi adatti ad accogliere nuove iniziative economiche e imprenditoriali, secondo il Pld.

Tuttavia il partito Liberaldemocratico evidenzia anche che l’area è collocata a ridosso di quartieri densamente popolati, già soggetti a rilevanti servitù industriali. È utile ricordare, ad esempio, che la recente espansione di Fincantieri ha avuto effetti benefici limitati sul territorio, mentre ha prodotto alcune criticità sociali legate all’ingente ricorso a manodopera estera non qualificata.

Alla luce di queste riflessioni, il Pld genovese auspica che “il soggetto che assumerà la responsabilità della gestione futura dell’Ilva possa tenerne conto nel definire le proprie strategie, adottando una visione integrata che valorizzi le caratteristiche uniche del territorio, le sue potenzialità economiche e la sostenibilità sociale degli interventi” e ritiene fondamentale che, nell’ambito del progetto di rilancio nazionale della siderurgia, “qualsiasi decisione riguardante l’area di Cornigliano sia il risultato di un’attenta e consapevole analisi strategica, libera da retaggi del passato, da inerzie decisionali e da condizionamenti sindacali. Lo sviluppo industriale dell’Italia, infatti, richiede – accanto al mantenimento di capacità nei settori primari – un deciso cambio di passo nella promozione di nuove imprese innovative, ad elevata produttività e in grado di generare valore economico e occupazionale duraturo per i territori”.

 




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