Liguria

Forno elettrico a Cornigliano, insorgono anche i Civ del ponente: “Serve ascolto e rispetto, basta imposizioni”


Genova. Non si placa la bufera politica sull’ipotesi del ritorno delle lavorazioni a caldo nell’ex Ilva di Cornigliano. Dopo la fiumana scesa in piazza giovedì scorso contro il progetto, anche i Civ del Ponente genovese esprimono forte preoccupazione: “Una decisione che, se confermata, rischia di segnare ancora una volta il destino di un territorio che da decenni subisce servitù industriali senza mai beneficiare di reali prospettive di crescita e sviluppo”, afferma Massimo Oliveri, presidente del CIV di Cornigliano.

“La discussione attorno al forno elettrico, rilanciata dopo l’annuncio della sindaca Salis in occasione della visita del ministro Urso, si è finora svolta senza un vero confronto con le categorie economiche del territorio. Nessun tavolo di ascolto, nessuna consultazione con gli operatori commerciali, nessuna condivisione con chi vive e lavora ogni giorno nel Ponente – continua Oliveri –  Cornigliano e il Ponente meritano rispetto. Non possono essere trattati come un’appendice sacrificabile della città, destinata solo a ospitare impianti e infrastrutture impattanti. I nostri quartieri hanno bisogno di investimenti, riqualificazione, visione. Non di nuove servitù calate dall’alto”.

“Per Confcommercio Genova – dichiara il presidente Alessandro Cavo – la discussione sul forno elettrico a Cornigliano non può essere affrontata in termini locali e isolati. L’industria dell’acciaio è strategica per il nostro Paese e la realizzazione di impianti innovativi deve inserirsi in un piano nazionale complessivo, indispensabile per consentire all’Italia di restare una potenza industriale. Per prima cosa occorre conoscere gli obiettivi del piano nazionale – prosegue  Cavo – e successivamente il Governo deve dimostrare con precisione e con impegni concreti la propria volontà di investire nei territori coinvolti. Non si possono accettare nuove servitù se non all’interno di un metodo chiaro, condiviso e rispettoso delle comunità”.

Nella nota stampa inviata questo pomeriggio i Civ del Ponente e Confcommercio ribadiscono che ogni scelta sul futuro del territorio deve nascere “Da un reale coinvolgimento di cittadini, commercianti e operatori economici, con un piano di sviluppo capace di superare la logica delle servitù industriali e puntare invece su riqualificazione, tutela ambientale e innovazione“.

“Il futuro di Cornigliano e del Ponente non può essere deciso senza Cornigliano e senza il Ponente – ribadiscono i CIV -. I nostri quartieri non possono essere considerati un’appendice sacrificabile della città. Chiediamo rispetto, ascolto e visione. Solo un metodo partecipato e trasparente può trasformare una scelta industriale in un’occasione di crescita per il territorio”.




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