Formaggio contaminato a Malga Coredo, chiuse le indagini – Cronaca
TRENTO. La procura ha chiuso le indagini sul caso della bimba finita in terapia intensiva a causa della Seu, la sindrome emolitico uremica, dopo un pasto in una malga della val di Non nell’estate del 2023. Tre sono le persone indagate: la sindaca del Comune di Predaia Giuliana Cova, l’ex sindaco Paolo Forno, il gestore di Malga Nuova di Coredo Igor Rizzardi.
Diverse le contestazioni. Rizzardi è accusato di lesioni gravissime per non aver rispettato gli obblighi relativi alle condizioni igieniche per le aziende produttrici di latte, nonché per inosservanza del Piano di autocontrollo aziendale Haccp, con ciò favorendo la produzione di formaggio contaminato somministrato alla bimba.
La piccola, che aveva due anni all’epoca dei fatti, dopo il pasto in malga aveva presentato episodi di malessere sempre più acuti, al punto da rendere necessario il ricovero in ospedale. La situazione si era fatta sempre più grave. La bimba venne trasferita nel reparto di terapia intensiva all’ospedale di Padova, dove gli fu diagnosticata la Seu, con compromissione del quadro neurologico e renale. A seguito dell’indagine partita dalla denuncia dei genitori della bimba, erano stati controllati i formaggi, con il successivo sequestro di 450 tome e il controllo dell’acqua.
Giuliana Cova, in qualità di sindaca (eletta nel 22 settembre 2020), secondo la procura, non avrebbe controllato la qualità delle acque relative alla “sorgente malga” e “presa malga”.
Nell’indagine è finito anche il predecessore di Giuliana Cova, Paolo Forno, che era stato sindaco dal 2012 a settembre 2020: le accuse dalle quali dovrà difendersi sono relative alle mancate analisi della sorgente “presa malga” per gli anni 2017,2018 e 2019 ed ai mancati interventi di ristrutturazione della presa d’acqua della sorgente “presa malga”, lavori che – nel ragionamento della procura – dovevano essere compiuti senza ritardo «per ragioni di igiene e sanità». Ma. Vi.