Formaggi a latte crudo, dopo la morte del piccolo Elia arriva la legge per l’avviso in etichetta
Genova. Un’indicazione sull’etichetta dei prodotti caseari a latte crudo per avvisare del rischio che corrono i bambini di età inferiore ai 10 anni con questo tipo di alimenti. È quanto prevedono le leggi proposte da parlamentari liguri alla Camera e al Senato dopo il caso di Elia Damonte, il bambino di Arenzano morto a soli tre anni per gli effetti della SEU, la sindrome emolitico-uremica, sviluppata dopo aver mangiato formaggio non pastorizzato in montagna. Ed è il frutto della battaglia dei genitori Marco e Sonia che fin da subito hanno scelto di trasformare la tragedia della loro famiglia in una battaglia per prevenirne altre.
La SEU, guardando ai numeri, è una malattia rara che riguarda quasi solo l’età pediatrica (oltre il 95%), periodo in cui rappresenta la più importante causa di insufficienza renale acuta. Può avere un decorso grave, in alcuni casi con esito fatale (3-5% dei casi) o conseguenze a lungo termine (ipertensione, insufficienza renale, conseguenze neurologiche). Nell’85% dei casi – che in Italia sono stati 68 in un anno tra il 2023 e il 2024 – rappresenta una complicanza dell’infezione da Escherichia coli che si contrae soprattutto per via alimentare o in ambienti contaminati. Tra i veicoli più pericolosi ci sono proprio i prodotti caseari a base di latte crudo e stagionatura inferiore a 9-12 mesi: oltre questo termine la lunga stagionatura e le tecniche di lavorazione diminuiscono la concentrazione di patogeni. E mentre è risaputo che la carne poco cotta andrebbe evitata, sui latticini non c’è la stessa consapevolezza.
I due testi, pressoché identici, portano la firma del deputato Matteo Rosso (Fratelli d’Italia) e del senatore Lorenzo Basso (Partito Democratico). Attraverso una modifica al decreto 158 del 2012 in materia di sicurezza alimentare, viene introdotto l’obbligo di indicare sulla confezione dei prodotti caseari a latte crudo freschi o di media stagionatura il rischio per la salute dei bambini di età inferiore ai 10 anni in maniera visibile e chiaramente leggibile. Sarà poi un decreto specifico del ministro della Salute di concerto coi ministri delle Imprese e dell’Agricoltura a stabilire la dicitura specifica, la grandezza dei caratteri e un nuovo simbolo che renderà distinguibili questi prodotti, oltre alle modalità per l’esecuzione dei controlli sui prodotti in commercio. I prodotti non conformi ai requisiti potranno essere venduti fino a esaurimento scorte, purché siano immessi nel mercato prima dell’entrata in vigore della legge.
Ad oggi, infatti, la normativa italiana ed europea non prevede alcuna restrizione per formaggi o latticini e nemmeno obblighi specifici in etichetta, se non per la vendita diretta di latte o crema crudi: in quel caso le macchine erogatrici devono esporre la dicitura Prodotto da consumarsi solo dopo bollitura. Non è così ad esempio in Francia, dove le indicazioni sono presenti anche sulle etichette dei derivati.
Il piccolo Elia, morto lo scorso giugno, aveva mangiato uno dei formaggi che la famiglia aveva acquistato da un’azienda casearia durante una vacanza a Livigno, con tutta probabilità uno prodotto con latte crudo non pastorizzato. Nella mattina di Pasquetta i primi sintomi di disturbi neurologici, poi la corsa al Gaslini e l’inizio di un calvario durato quasi due mesi. Dopo due arresti cardiaci e due interventi chirurgici molto complessi, complice l’effetto collaterale dei farmaci sul fegato, il bimbo si è spento dopo 50 giorni in rianimazione, sempre attaccato alle macchine e in sedazione profonda.
Per sensibilizzare sul tema e “far sì che non debba mai più succedere a nessun altro bambino”, i genitori hanno avviato il progetto Il trenino di Elia. Negli ultimi mesi, per arrivare alla definizione delle proposte di legge, la famiglia ha incontrato più volte il sindaco di Arenzano Francesco Silvestrini e l’attuale presidente del Consiglio regionale Stefano Balleari, oltre che i parlamentari firmatari. Oggi il trenino, per rendere viva la memoria di Elia, è anche un gioco per bambini nel parco di Villa Negrotto Cambiaso nella cittadina del Ponente.