Emilia Romagna

Forlì seconda pista? Solo se c’è mercato


L’amministratore delegato del Marconi, Nazzareno Ventola, ha escluso l’uso dell’aeroporto di Forlì come seconda pista dello scalo bolognese in assenza di una reale domanda di mercato. La scelta è emersa oggi durante un incontro in aeroporto con Hera e Last Minute Market, nel quale sono state affrontate anche le problematiche legate all’ambiente e al rumore. Lo stesso Ventola ha ricordato l’impegno avviato negli anni ’90 per contenere l’impatto acustico sui quartieri circostanti, sottolineando che il percorso continuerà ancora per molto tempo.

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La visione di Ventola sul mercato dei voli

Il nodo centrale sollevato dall’amministratore delegato del Marconi riguarda una valutazione basata unicamente sulla sostenibilità economica e di mercato della proposta. Ventola ha dichiarato: “non è un problema di dare una mano, ma di creare qualcosa che abbia una sostenibilità economica e di mercato” riferendosi al possibile utilizzo dello scalo romagnolo come seconda pista. Nel corso dell’incontro, Ventola ha precisato che “il mercato ha delle logiche di allocazione delle compagnie e delle rotte” e che le scelte delle compagnie aeree dipendono molto dal bilanciamento tra offerta e domanda. Ha detto chiaramente: “gli aerei si devono riempire, lo dico in maniera molto semplice”, indicando come sia fondamentale che ogni iniziativa si basi su esigenze reali e non imposte in modo artificiale.

Ventola ha ribadito che “se riempire gli aerei diventa guidato dalla logica di mercato va benissimo e tutti sono disposti a collaborare”, sottolineando tuttavia come non vi sia alcun interesse in soluzioni “artificiali legate a un mercato che non c’è, sostenuto in maniera insostenibile dal punto di vista economico”. La posizione della dirigenza è quindi molto netta: ogni passo sarà fatto soltanto se sostenuto da una concreta domanda. Il manager ha evidenziato che la collaborazione tra scali resta possibile, ma unicamente nel rispetto di queste condizioni, senza soluzioni imposte burocraticamente.

L’impegno di Marconi contro l’inquinamento acustico

Resta aperta, tuttavia, la questione dell’inquinamento acustico dello scalo bolognese. Il Comune di Bologna ha istituito un osservatorio permanente dedicato all’impatto dell’aeroporto Marconi sul territorio. La prima riunione ufficiale dell’organismo sarà il 4 dicembre e vedrà la partecipazione dell’assessora Emily Clancy, cinque consiglieri comunali e i presidenti dei quartieri Navile e Reno, oltre ai rappresentanti di Ausl, Arpae, Regione Emilia-Romagna e dei comitati cittadini.

L’osservatorio avrà la funzione di monitorare costantemente le procedure antirumore e analizzare i dati relativi ai sorvoli, oltre a mantenere un dialogo continuo con i residenti delle aree coinvolte. 

Affrontando la questione del rumore, Ventola ha voluto ricordare l’impegno ultraventennale dell’Aeroporto Marconi per tutelare i quartieri vicini. Ha spiegato: “lavoriamo con il Comune e le istituzioni del territorio sul rumore dalla fine degli anni ’90, quindi non è un argomento nuovo”. L’ad ha illustrato le principali soluzioni messe in campo, tra cui nuove procedure di decollo con inversione delle piste durante le ore notturne e l’adozione anticipata della virata a un’altezza inferiore, provvedimenti già in grado di produrre buoni risultati.

Ventola ha dichiarato apertamente: “abbiamo ridotto in maniera importante l’impronta del rumore”, sottolineando che si tratta di un lavoro di lungo periodo, il cui sviluppo si protrarrà probabilmente “nei prossimi 30 anni”. Ha concluso il suo intervento spiegando come l’obiettivo sia sempre quello di mantenere un equilibrio tra le esigenze di crescita dello scalo e il diritto alla qualità della vita degli abitanti. “L’aeroporto è vicino alla città, deve crescere, ma deve crescere il più possibile in maniera compatibile”, ha ribadito Ventola.

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