Calabria

Fondi per tagliare le liste d’attesa. Visite ed esami ingolfano la sanità calabrese

Il conto alla rovescia è ufficialmente partito: tutte le Regioni – compresa, naturalmente, la Calabria – hanno poco meno di un mese per presentare i progetti operativi sulle liste d’attesa nella sanità. Dalla  Conferenza Stato-Regioni  è arrivato infatti il lasciapassare al decreto del governo che chiarisce procedure, obblighi e tempistiche per accedere al riparto assegnato alle  diverse realtà  di 28,85 milioni (27,4 milioni a carico dello Stato). Risorse ricavate da una parte di fondi non spesi per l’edilizia sanitaria e finalizzate ad abbattere i tempi d’attesa per ottenere prestazioni sanitarie e soddisfare quel bisogno di assistenza che è sempre in aumento a queste latitudini.
L’obiettivo è rendere più efficiente la rete dei Centri unici di prenotazione (i cosiddetti Cup) e potenziare i collegamenti tra la piattaforma regionale e quella nazionale. In linea teorica non sarebbe un’operazione complessa, ma spesso proprio il servizio del Cup ha fatto registrare più di un’anomalia rendendo ancora più complicato il compito di utenti e operatori delle strutture sanitarie pubbliche. Dalla Cittadella, dunque, dovrebbe partire a stretto giro, in direzione Roma, il progetto operativo indicando il fabbisogno tecnologico e gli interventi prioritari oltre a una relazione tecnica che dovrà descrivere nel dettaglio gli elementi di investimento. Solo al termine di questo iter la Regione potrà avere accesso al finanziamento stanziato.
L’articolo completo è disponibile sull’edizione cartacea e digitale


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