Folk Bitch Trio – Now Would Be A Good Time
Heide Peverelle, Jeanie Pilkington (figlia di Craig Pilkington dei The Killjoys) e Gracie Sinclair vengono da Melbourne (Australia) si sono conosciute al liceo e suonano un folk moderno, fortemente autobiografico e a volte autoironico fatto di sentimenti raccontati con l’onestà genuina dei vent’anni.

Ha scommesso su di loro la Jagjaguwar che pubblica questo esordio costruito abilmente sulle melodie create da tre voci e dalle chitarre acustiche e elettriche. Le Boygenius sono ovviamente il primo paragone possibile insieme a Brandi Carlile e alle The Staves, influenze evidenti fin dalle prime note di “God’s A Different Sword”.
Musica vulnerabile e sexy quella delle Folk Bitch Trio che in “Hotel TV” e “The Actor” raccontano di relazioni interrotte, fantasie erotiche e partner infedeli. Il violino di Anita Clark arricchisce “Moth Song” eterea e minimale, molto belle le armonie a cappella di “I’ll Find A Way (To Carry It All)” cover tratta dall’omonimo album di Ted Lucas del 1975 perfettamente a tono senza bisogno di correttivi digitali.
Hanno già una solida esperienza dal vivo le Folk Bitch Trio dopo aver condiviso il palco con King Gizzard & The Lizard Wizard, Alex G. e Julia Jacklin e si sente nelle emozioni sul filo del rasoio di “Cathode Ray” potenti e intricate almeno quanto quelle di “Foreign Bird” in un crescendo sensibile e delicato.
La tensione emotiva di “That’s All She Wrote” e “Sarah” altro brano dalla calda atmosfera come “Mary’s Playing The Harp” del resto chiudono degnamente un debutto intenso e raffinato che ha regalato alle ragazze persino la copertina dell’NME e dimostra come il folk sia patrimonio delle nuove generazioni quando viene suonato con questa maturità e passione.
Source link