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Flavio Cobolli ai quarti di Wimbledon, le lacrime di papà e fratello: «La famiglia per me è la cosa più importante»

Una delle cose più belle della vittoria bellissima di Flavio Cobolli agli ottavi di Wimbledon contro Marin Cilic sono delle lacrime, quelle del padre e del fratello del tennista azzurro arrivato per la prima volta ai quarti di un torneo Slam. La prima cosa che ha fatto il 23enne romano è stato andare ad abbracciare l’intera panchina.

Flavio Cobolli Wimbledon

Flavio Cobolli WimbledonGLYN KIRK/Getty Images

«Ho sempre sognato di giocare questo torneo ma non avrei mai immaginato di essere qui oggi. Ho iniziato a giocare a tennis per questo tipo di partite e per questi tornei. È un momento che non dimenticherò. Tutta la mia famiglia è qui. Mio padre sta piangendo e anche mio fratello» ha detto Cobolli nell’intervista a fine partita. Le immagini televisive avevano già mostrato le lacrime del papà allenatore, Stefano, 48 anni, abbracciato dall’altro figlio, Guglielmo, di cinque anni più giovane.

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Il papà ha giocato da professionista a livello Challenger, fino alla posizione numero 236 Atp. Dopo il ritorno è diventato allenatore. Oltre al tennis è la Roma a unirlo al figlio. Sono entrambi grandi tifosi ed è noto che Flavio ha giocato nelle giovanili giallorosse sotto la guida di Bruno Conti che lo avrebbe voluto calciatore come il suo migliore amico Edoardo Bove, anche lui a fare il tifo in tribuna a Wimbledon. Perché ha scelto il tennis? «Perché mi piace cavarmela da solo».




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