Flashmob in Comune dei librai indipendenti: “Sgravi per tenere aperti”
«Questo è un periodo complesso per chi vende libri. Perciò a Roma hanno previsto delle agevolazioni, a Milano stanno prendendo altri provvedimenti». Rocco Pinto, proprietario della libreria “Ponte sulla Dora” in Borgo Rossini, è anche lui sceso in piazza Palazzo di città insieme a una trentina di colleghi torinesi. Partecipando al book-mob organizzato ieri pomeriggio da Confesercenti e Ali.
Un’iniziativa simbolica per accendere i riflettori sulla situazione difficile che molte librerie di prossimità stanno affrontando. Uno dopo l’altro, tenendo in mano un romanzo piuttosto che un saggio, i librai leggono ad alta voce qualche brano. A margine ecco Andrea Bertelli, del sindacato italiano librai di Confesercenti che spiega le ragioni di questa manifestazione. «Chiediamo che anche il Comune di Torino conceda degli sgravi e stiamo già ragionando insieme. Vorremmo poi che ci fosse uno snellimento della burocrazia». I librai rivendicano il fatto di essere sui territori e «di tenere accesi pezzi di città».
«La nostra non è solo un’attività commerciale ma anche sociale. Creiamo reti», dicono. Un tavolo con la Città è già stato aperto. «Lì entreremo nel dettaglio delle nostre richieste», spiega. Oggi sono i lettori forti a tenere in piedi il settore. La maggior parte della popolazione legge poco. «La nostra missione è cercarne di nuovi. — racconta — Vorremmo però che venisse riconosciuto dalle istituzioni che il numero di lettori di un Paese è proporzionale al suo benessere». Come a dire: la cultura è un investimento non una spesa.
A incontrare i librai è arrivato l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino che ha promesso la massima disponibilità dell’amministrazione Lo Russo a ragionare sul da farsi. «Le librerie sono luogo di cultura e di incontro. E noi cercheremo di sostenere il rilancio dei negozi di vicinato e quindi anche quello dei negozi di libri». Ad ascoltare i librai ecco anche il capogruppo del Pd Claudio Cerrato: «Queste persone con le loro attività rappresentano dei presidi culturali sui territori che vanno preservati. E noi vogliamo aiutarli». Paola della libreria Belleville, di piazza De Amicis, in Circoscrizione 8, ascolta. «Spero che le istituzioni comprendano che stiamo vivendo un periodo di declino. Io ho aperto tre anni fa ma andare avanti non è semplice. I costi sono elevati e i margini bassi. Basta una crisi e si chiude».
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