Economia

Firenze svela il ‘potere’ di Michelangelo Buonarroti


I rapporti di Michelangelo con i suoi committenti ispirano la mostra ‘Michelangelo e il potere’ in programma a Palazzo Vecchio a Firenze fino al 26 gennaio. In esposizione più di 50 opere fra sculture, dipinti, disegni, lettere autografe e calchi in gesso che testimoniano gli stretti rapporti intrattenuti dall’artista con i potenti della terra. Curata da Cristina Acidini e Sergio Risaliti, l’iniziativa è resa possibile grazie a prestigiosi prestiti provenienti da istituzioni internazionali quali Gallerie degli Uffizi, Fundación Colección Thyssen-Bornemisza e Gallerie nazionali d’arte antica di Roma.

Fin da giovane Michelangelo frequenta nella sua Firenze uomini di potere quali sono il mercante Agnolo Doni e il mecenate Taddeo Taddei senza mai trascurare, peraltro, di relazionarsi fino agli ultimi giorni della sua vita con i papi che via via si sono succeduti. Il primato culturale romano è legato, infatti, alle figure di alcuni pontefici che si avvicendati sul soglio di Pietro. Fra questi Giulio II si propone di far rivivere i fasti dell’antica Roma commissionandogli la volta della Sistina. Continuatore della grande opera di Giulio II è Leone X de’Medici figlio di Lorenzo il Magnifico, mecenate di Michelangelo a Firenze.

L’allestimento del percorso espositivo, curato dallo studio Guido Ciompi & partners, vede in mostra per la prima volta a Palazzo Vecchio il busto di ‘Bruto’ del Museo nazionale del Bargello. L’opera, dal forte significato politico, esplicita il conflitto in essere tra il pensiero di Michelangelo e quello dei Medici. Il ritratto del tirannicida fu suggerito all’artista da Donato Giannotti, uno dei maggiori esponenti del partito di esuli fiorentini rimasti fedeli alla Repubblica.

La rassegna prosegue con una sezione che ricrea la rete di connessioni tra l’artista e il potere attraverso le effigi di donne e uomini illustri. Fra le opere in esposizione segnaliamo il ritratto di ‘Girolamo Savonarola’ di Fra’ Bartolomeo, quello di ‘Pier Soderini’ attribuito a Ridolfo del Ghirlandaio, ‘Cosimo I in armatura’ di Agnolo Bronzino e ‘Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Innocenzo Cibo’, opera di Giuliano Bugiardini. Diversi i capolavori concessi da Fondazione Casa Buonarroti, fra le quali menzioniamo il famoso ‘Studio per la Battaglia di Cascina’, commissionato dal gonfaloniere Soderini, sollecitando l’artista ad un confronto diretto con ‘La Battaglia di Anghiari’ di Leonardo.

Nel percorso anche una gipsoteca con i calchi di importanti opere legate per vari motivi ai rapporti di Michelangelo con i grandi dell’epoca. È il caso del calco dell’’Angelo reggi-candelabro’, eseguito a Bologna, quello del ‘Bacco’ commissionato all’artista dal cardinale Riario, nipote di Sisto IV, e la riproduzione in gesso della ‘Pietà Vaticana’, realizzata a Roma per il cardinale Jean Bilhères De Lagraulas. E poi ancora la ‘Notte’ delle Cappelle Medicee, una delle sculture scolpite per celebrare i duchi Lorenzo e Giuliano de’ Medici e una riproduzione del “Busto di Michelangelo”, eseguita a partire dall’originale di Daniele da Volterra. Promossa dal Comune di Firenze in collaborazione con Fondazione Casa Buonarroti, la mostra è organizzata da Fondazione Mus.e.


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