Fiorella Mannoia: «La sicurezza arriva con l’educazione all’affettività, con i braccialetti che funzionano. Noi donne non dobbiamo entrare in chiesa per sentirci sicure»
La parola basta viene pronunciata prima con rassegnazione, poi con dolore e, infine, con forza e rabbia. Il messaggio che arriva dalle donne (e per le donne) è forte e potente: basta alla violenza sulle donne, basta alle molestie, basta agli uomini che minimizzano le proprie azioni, basta al senso di paura. Si conclude così il video È come sembra, girato da Anna Foglietta, per Una Nessuna Centomila e AssoConcerti. La fondazione e l’associazione hanno infatti deciso di collaborare per la realizzazione di un video che verrà proiettato questa estate prima dell’inizio dei concerti e dei più importanti eventi live. L’obiettivo è sensibilizzare gli oltre 23 milioni di spettatori che, solo nel 2023, hanno affollato gli spettacoli dal vivo e coinvolgere soprattutto quella parte di pubblico più giovane. «I protagonisti – ha spiegato Foglietta, durante la presentazione del video che si è tenuta ieri a Roma – sono degli attori giovani (Vittorio Magazzù, Nicole Rossi, Lorenzo Zurzolo e Sofia Iacuitto) perché so che sentono su di loro questo tema, che lo percepiscono come proprio e reale. Li ho fatti parlare il loro linguaggio, usare termini specifici perché il messaggio non risultasse finto, ma arrivasse diretto e mediato».
Anna Foglietta, Giulia Minoli (Presidentessa di Una, Nessuna, Centomila), Fiorella Mannoia (Presidentessa onoraria di Una, Nessuna, Centomila) e Bruno Sconocchia (Presidente AssoConcerti) durante l’evento di presentazione di È come sembra
Insieme a loro, ad amplificare il senso di paura e vulnerabilità, quello che spesso provano le donne quando sono vittime di molestie, ci sono Michela Cescon, Cristiana Donadio, Maria Chiara Giannetta, Paola Minaccioni, Vittoria Puccini, Lidia Ravera, Giovanna Sannino e la stessa Foglietta, riprese nei contesti più disparati: a passeggio per strada, a lavoro o nel parcheggio di un supermercato perché nessun luogo potrebbe mai essere sicuro. «Abbiamo girato la parte iniziale durante il Concerto del Primo Maggio», ha aggiunto ancora la regista, «e il giorno dopo abbiamo saputo che, proprio mentre noi lavoravamo a questo video, una ragazza è stata molestata proprio lì da alcuni suoi coetanei. Ci siamo proprio rese conto che la realtà è sempre più drammaticamente urgente e fantasiosa della finzione scenica. In qualche modo, spero che questo video tocchi le corde dell’anima delle donne e degli uomini, creando un disturbo: non possiamo più essere confortati, non possiamo più andare avanti con gli slogan. Il problema della violenza di genere è un’emergenza».
Lo ribadisce anche la presidentessa onoraria di Una, Nessuna, Centomila, Fiorella Mannoia: «In questo video, abbiamo puntato molto sull’interazione tra gli uomini perché questo è un percorso che dobbiamo fare insieme. Loro ci devono aiutare: chiediamo a loro di emarginare, laddove ce ne fosse bisogno, coloro che non si comportano in maniera corretta». E commentando le parole del ministro della Giustizia Nordio, che invita le donne, in caso di malfunzionamento del braccialetto elettronico di rifugiarsi in una chiesa o in farmacia, dice: «La sicurezza arriva con l’educazione all’affettività nelle scuole, con i braccialetti che funzionano, con i finanziamenti dei centri antiviolenza. Non dobbiamo entrare in chiesa per sentirci sicure».
Paola Minaccioni e Anna Foglietta durante la lavorazione di È come sembraSilvia Como
Infatti, così come ribadito più volte durante l’evento, affrontare il problema della violenza di genere significa imporre anche un cambiamento culturale: «Dobbiamo cambiare il paradigma per cui è accettata socialmente la prassi per cui una donna si ritrova a subire violenze», sottolinea una delle altre protagonista del video, Vittoria Puccini. E poi aggiunge: «Gli uomini, per primi, devono capire che il rispetto nei confronti dell’altro sesso è fondamentale e la sopraffazione, invece, è da sfigati, proprio come dice Lorenzo Zurzolo alla fine del video». Un sentimento che condivide anche Bruno Sconocchia, presidente di AssoConcerti: «La violenza sulle donne ormai permea la nostra quotidianità e chiama in causa molti di noi uomini, anche se inconsciamente. Guardando questo video, spero che il messaggio che arrivi sia “nessuno si senta assolto, siamo tutti coinvolti”, come recita un famoso verso di Fabrizio De Andrè».
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