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Finisce l’era Berlusconi nel calcio: il Monza sarà venduto a una cordata Usa. I dettagli

L’era Berlusconi nel calcio è finita. Non ancora ufficialmente (serviranno i tempi tecnici per il passaggio), ma ufficiosamente. Il Monza, la società calcistica in mano alla famiglia Berlusconi, attraverso Fininvest S.p.A., dopo otto anni (e la retrocessione in Serie B) sarà venduto a una cordata statunitense con Mauro Baldissoni a fare da garante e a ricoprire il ruolo di amministratore delegato. Secondo quanto riportato da LaPresse, martedì prossimo dovrebbe essere il giorno delle firme per il compromesso, in modo da poter arrivare al closing finale verso settembreottobre 2025.

Il club è stato valutato intorno ai 30 milioni di euro e le proposte sul tavolo della Fininvest S.p.A. sono diverse, ma quella più convincente è quella degli investitori riuniti da Baldissoni. L’ex dirigente della Roma dovrebbe andare a ricoprire il ruolo dell’amministratore delegato. Riguardo il prossimo direttore sportivo circola con insistenza anche il nome di Nicolas Burdisso, ex ds del Genoa ed ex direttore tecnico della Fiorentina. Per quanto riguarda Adriano Galliani, per i primi mesi il senatore dovrebbe rimanere nel club con un ruolo istituzionale, ma entro la fine dell’anno sembra comunque intenzionato a lasciare. Inizialmente avrà il compito di “guidare” la nuova cordata in questa nuova esperienza nel calcio.

Secondo quanto trapela, i conti della società sono in ordine: è state tra le prime a iscriversi al prossimo campionato di Serie B. Il Monza sarà quindi l’ennesima proprietà americana in Italia. Dall’Inter di Oaktree al Milan di RedBird, passando per la Roma dei Friedkin, sono diversi i club professionistici di proprietà (o con soci) americana. Dopo l’addio al Milan di quasi 10 anni fa, la famiglia Berlusconi è quindi pronta a defilarsi anche dal Monza e dal mondo del calcio. La cordata dovrebbe rilevare in un primo momento l’80% del capitale del club brianzolo per poi salire al 100% nel giro di un anno. Il Monza ha annunciato l’allenatore Paolo Bianco soltanto poche settimane fa e a oggi un ribaltone sembra improbabile, ma l’avvento di una nuova società potrebbe portare sorprese.

Il Monza dell’era Berlusconi

Dall’incubo fallimento alla prima storica volta in Serie A. Il Monza – nell’era Berlusconi – ha vissuto i momenti migliori della propria storia calcistica. Dopo il fallimento del 2015, la ripartenza dai dilettanti e il ritorno tra i professionisti nel 2017, nel 2018 il club brianzolo è stato rilevato dalla famiglia Berlusconi. Il club rimase in C soltanto due anni, perché nel 2020 – complice la sospensione del campionato per Covid – fu promossa in Serie B essendo prima al momento dello stop. Al primo anno di B la squadra andò vicinissima alla promozione, ma venne eliminata in semifinale playoff dal Cittadella. L’anno dopo sarà quello giusto: il Monza arrivò quarto e venne promosso in A tramite i playoff dopo aver battuto il Pisa nella doppia finale. Fu la prima storica volta del club lombardo in massima serie.

Il Monza, dopo il primo anno di grandi soddisfazioni con l’intuizione di Raffaele Palladino in panchina, sembrava destinato a diventare un club stabile in Serie A. Invece la morte di Silvio Berlusconi a giugno 2023 ha cambiato tutto. L’ex premier era già stato nel calcio, da artefice dell’epopea Milan: proprietario dei rossoneri per 31 anni, dal 20 febbraio 1986 al 13 aprile 2017, vinse 8 scudetti e 5 Champions. Poi la strana cessione del club a Yonghong Li e l’anno dopo l’acquisto del Monza. Ma al resto della famiglia il pallone non è mai interessato. Dopo la morte di Silvio, il Monza non è stato più una priorità per i Berlusconi. Quest’anno è retrocesso in Serie B arrivando in ultima posizione. Adesso l’inizio di un nuovo ciclo a stelle e strisce.

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