Piemonte

Fiaccolata per la Festa della Liberazione a Torino, in migliaia per ricordare la fine del nazifascismo

TORINO – È partita intorno alle 20 da piazza Arbarello a Torino, la fiaccolata per la Festa della Liberazione. Molto partecipata e pacifica, i più rumorosi sono stat i gruppi Pro-Palestina che hanno continuato per tutto il tragitto fino in piazza Castello a cantare e urlare.

La piazza gremita di persone ha ascoltato il discorso del sindaco Stefano Lo Russo. Il primo cittadino ha esordito con “è bello che siamo qui stasera, sobri ma presenti” con un pizzico di polemica per le richieste del governo in merito al lutto nazionale per la morte di papa Francesco. E proprio per il pontefice ci sono parole di elogio: “Con una voce mite ma potente ha lavorato sempre per costruire ponti di pace”.

Il discorso continua con una citazione del presidente Sandro Pertini che ricorda i partigiani che si sono sacrificati per liberare l’Italia dal nazifascismo: “dietro ogni articolo della Costituzione ci sono le vite di centinaia di giovani”. Sul palco per l’orazione ufficiale c’è Bruno Maida, storico dell’Università degli Studi di Torino.

A irrompere in piazza verso la fine dei discorsi sono i gruppi Pro-Palestina che però rimangono in fondo sotto il controllo della polizia. Solo quando il palco è stato sgombrato, decine di persone superano le transenne e vi salgono su, stendendo gli striscioni per la pace e il disarmo, prima al coro di “vergogna, vergogna” e poi cantando “bella ciao”.

A parte alcuni momenti di tensione, la fiaccolata è terminata pacificamente, con molte persone che non sono riuscite neanche a raggiungere piazza Castello, già alla massima capienza.

 

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